CRONACA

Parentopoli alle Poste, figli di sindacalisti assunti in massa: un caso a Partinico

Coinvolto il partinicese Giovanni Curia, ieri aveva dichiarato di dimettersi da segretario aggiunto della Silp Cisl

In procura arriva un dossier sui contratti a termine poi diventati definitivi a congiunti di esponenti della Cisl e della Uil. I casi tra Palermo, Catania e il Trapanese. Il sottosegretario: procedure di agenzie interinali 

 

Li chiamano”contratti di somministrazione di lavoro”. E alle Poste sono diventati una questione di famiglia. Attraverso questo strumento negli organici dell’azienda è entrata direttamente, in tutt’Italia, una pletora di figli di sindacalisti. La Sicilia non fa eccezione, anzi è diventata la pietra dello scandalo. Perché è nell’Isola che la vicenda ha assunto i contorni più vistosi ed è da qui che è rimbalzata in parlamento nazionale. E a breve finirà anche in procura. Con un elenco di nomi e cognomi dei “raccomandati”.

Eccola, l’ultima parentopoli. Si consuma dentro una delle più grandi aziende di Stato, una spa controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Un’azienda che assume, attraverso il proprio sito web. E anche quest’anno, il 22 marzo, Poste Italiane ha pubblicato un avviso per reclutare 1070 lavoratori a contratto, fra portalettere e addetti allo smistamento. Solo che, a fronte di migliaia di curriculum presentati, l’azienda ha continuato a fare ricorso – era già successo negli anni scorsi – alle agenzie interinali per reclutare altro personale. E con questo sistema, eludendo dunque il bando, “diversi sindacalisti, appartenenti a sigle diverse, hanno assunto i propri congiunti”. La denuncia è stata fatta, nell’aula della Camera, dal deputato del Pd Franco Ribaudo: “È stato inferto un danno enorme a discapito dei giovani che hanno creduto ancora una volta alla possibilità che si potesse accedere alla pubblica amministrazione senza raccomandazioni”.

“Ho i nomi e i cognomi di almeno dieci posti di lavoro dati a parenti din esponenti della Cisl, della Uil, del sindacato autonomo. Non li farò qui, ma in procura”, dice Ribaudo.

Siamo andati a cercarli, quei nomi. E li abbiamo verificati. Si tratta di personale assunto negli ufficili postali di Palermo, Catania, del Trapanese negli ultimi due o tre anni, in prevalenza con contratti di somministrazione e quasi tutti stabilizzati. Si tratta, in effetti di parenti stretti di sindacalisti.

Ecco alcuni nomi

Ad Alcamo lavora Giacomo Affatigato, figlio di Maurizio Affatigato, segretario aggiunto della Slp Cisl Poste di Palermo. A San Giuliano Trentapiedi, nel territorio di Erice, opera Veronica Curia, figlia di Giovanni, segretario aggiunto della Silp Cisl Poste di Palermo.
A Catania ecco Andrea D’Antoni, figlio di Giuseppe, segretario nisseno sempre della Slp Cisl. All’ufficio postale di Palermo Sperone lavora Antonella Canfora, figlia di Luigi, segretario della Uil Poste di Messina. Ancora: a Palermo ha trovato posto Ambra Di Bernardo, figlia di Carmelo Di Bernardo, segretario della Uil poste di Agrigento. Mentre Patrizia Cantarero, moglie del segretario della Uil poste di Catania Eugenio Cambria, è in servizio nel capoluogo etneo. Infine i sindacati autonomi: Doriana Li Causi, figlia del segretario Udl di Trapani Pietro Li Causi, è stata assegnata a un ufficio postale di Palermo. E Ivana Aprile, figlia del segretario regionale della Sailp Confsal Lucio Aprile, lavora a Catania.
Fonte La repubblica/Palermo
L’INTERVISTA RILASCIATA IERI DA GIOVANNI CURIA

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