POLITICA

Partinico, grave situazione dei Comuni, 9 febbraio consiglio comunale urgente, ecco perchè…. (INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO)

Il Comune di Partinico e Borgetto -lo comunica il Presidente del Consiglio Comunale Elisabetta Liparoto- aderiscono alla mobilitazione indetta dall’Anci Sicilia, per protestare contro le politiche nazionali e regionali di riduzione dei trasferimenti a favore degli Enti locali.

Il Comune di Partinico, Borgetto e diversi comuni del comprensorio aderiscono alla mobilitazione permanente, promossa in occasione dell’ultima seduta del Consiglio Regionale dell’Anci Sicilia, riguardo la gravissima situazione economico-finanziaria in cui versano i Comuni, in conseguenza delle scelte politiche nazionali e regionali, della riduzione dei trasferimenti in favore degli Enti locali e dei significativi ritardi nella erogazione delle risorse dovute.

Lunedì 9 febbraio verrà convocato il Consiglio comunale.

Le conseguenti ripercussioni sull’innalzamento dei tributi su base locale e sulla progressiva riduzione dei servizi offerti ai cittadini, sono state più volte oggetto di incontri tra l’Associazione dei Comuni d’Italia e i rappresentanti del Governo. Un problema che è stato riconosciuto anche dalla Corte dei Conti. La Procura contabile ha infatti recentemente evidenziato come il peggioramento della finanza locale sia “imputabile principalmente alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza statale e regionale” e come gli enti locali abbiano sostenuto “uno sforzo di risanamento non proporzionato all’entità delle loro risorse, a vantaggio di altri comparti”.

Nonostante tutto, non si evidenziano nelle recenti scelte del Governo nazionale (definanziamento fondi PAC, lMU terreni agricoli …) e del Governo regionale (mancata erogazione di significative risorse relative al 2O14 e assoluta incertezza per il 2015) segnali di consapevolezza della grave situazione in cui versano i Comuni.
Ciò nondimeno gli Amministratori locali sono costretti a confrontarsi ogni giorno con i cittadini dovendo dare spiegazioni circa decisioni non dipendenti dalla loro volontà e, in molti casi, mettendo a rischio la loro stessa incolumità, testimoniato da episodi gravi e quotidiani.

Il documento approvato all’unanimità, il 21 gennaio 2015, dal Consiglio Regionale dell’Anci Sicilia:

BASTA CON SCELTE NAZIONALI CONTRO COMUNI E MEZZOGIORNO
BASTA CON UNA SPECIALE AUTONOMIA REGIONALE PRETESTO PER SCONTRI ISTITUZIONALI, MISTIFICAZIONI, SPRECHI E DISSERVIZI
IMMEDIATA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO STATO-RE GIONE-ANCISICILIA
PREMESSO CHE
– le denunce dell’Anci relative ad una politica di tagli eccessivi nei confronti degli Enti Locali trovano oggi conferma autorevole nelle posizioni espresse dalla Corte dei Conti;
già in occasione del giudizio di parificazione del Bilancio della Regione Siciliana (3 luglio 2014) la Corte dei Conti — Sezione Sicilia evidenziava il “preoccupante peggioramento della finanza locale, imputabile principalmente alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza statale e regionale”;
da ultimo, la Corte dei Conti con la Delibera 29/2014 ha affermato con chiarezza che alle Autonomie locali è stato chiesto “uno sforzo di risanamento non proporzionato all’entità delle risorse gestibili dalle stesse a vantaggio degli altri compatti amministrativi”;
i comuni siciliani, consapevoli degli effetti virtuosi e positivi che deriveranno nel medio periodo dalla immediata applicazione dei principi previsti dalla armonizzazione dei sistemi contabili della P.A. (Decreti Legislativi 118/2011 e 126/2014), rilevano la assoluta mancata attenzione che la Regione Siciliana ha prestato agli effetti nefasti che si cona-etizzeranno in capo a tutti i Comuni siciliani nei primi anni di implementazione delle dette discipline, con le sicure ricadute in occasione della predisposizione dei bilanci di previsione 2015, comportando insostenibili ulteriori tagli ai servizi essenziali;

CONSIDERATO CHE
anche alla luce delle superiori premesse risulta ancora più inaccettabile che in ambito regionale e nazionale si mantengano odiose rendite di posizione, sottogoverni, perpetuando sprechi e conseguenti disservizi in diversi settori (sistema integrato di acque e rifiuti, formazione professionale, gestioni commissariali, etc…);
viene perpetrato un intollerabile ritardo con cui la Regione eroga i trasferimenti agli Enti locali (nello specifico si attendono ancora le risorse relative al 2014), che produce gravi effetti anche con riferimento alle sanzioni derivanti dal mancato rispetto della normativa nazionale in ordine ai tempi dei pagamenti della P.A. (D.L.vo 9 novembre 2012, n. 192) ed ha prodotto, in taluni casi, insanabili conseguenze con riferimento al rispetto del Patto di Stabilità;
gli Enti locali, negli ultimi anni, sono stati costretti ad imporre prelievi e tagli ai servizi ai cittadini e sono disponibili a continuare a dare il loro contributo al risanamento della finanza pubblica a condizione che tale contributo sia omogeneo tra i diversi livelli istituzionali;
che manca una progettualità partecipata dei Fondi europei 2014-2020;
che sono all’ordine del giorno episodi di violenza e minacce ad amministratori comunali impegnati per legalità e sviluppo da parte di cittadini esasperati dalla riduzione dei servizi sociali a condizioni da terzo mondo;
RITENUTO CHE
di fronte alle mistificazioni in atto rispetto al numero degli amministratori comunali ed alle loro indennità si debba anche in Sicilia applicare la normativa nazionale;
la speciale Autonomia di cui gode la Sicilia, negli ultimi anni, è stata fortemente mortificata da scelte nazionali relative a Comuni e Mezzogiorno;

TUTTO CIO’ PREMESSO
IL CONSIGLIO REGIONALE
DELIBERA
di indire mia mobilitazione permanente tendente ad avviare nei Comuni siciliani mia azione di protesta e contestuale comunicazione ai cittadini;
di pone da oggi la bandiera della Regione Siciliana a mezz’asta in attesa dell’avvio di un Tavolo istituzionale di confronto, che dia risposte credibili affrontando i nodi inisolti a partire dall’attuazione della Legge 42/2009;
di progrannnare lo spegnimento il 28 gennaio p.v., dalle ore 19.00 alle ore 19.05 delle luci della Casa comunale ed eventualmente di parte della pubblica illuminazione;
– di progrannnare per il pomeriggio del 9 febbraio p.v. la convocazione di Consigli Comunali, con la partecipazione di Sindaci e Giunta, che abbiano all’ordine del giorno la discussione del presente documento.

L’INTERVISTA
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