CURIOSITA'

Si andrà in pensione a 66 anni e sette mesi, ecco i requisiti

Mentre il Parlamento discute di progetti di riforma delle pensioni, tornando ad ipotizzare anticipo dell’uscita dal lavoro e diverse forme di flessibilità, arriva la doccia fredda dell’Inps: dal 2016 si andrà in pensione a 66 anni e 7 mesi, una rimodulazione “necessaria a non far collassare il sistema previdenziale visto l’innalzamento dell’aspettativa di vita” – ha detto il neo presidente Tito Boeri.

Nei giorni scorsi in commissione Lavoro si sono esaminate diverse proposte di revisione della normativa vigente in tema di requisiti pensionistici, che hanno portato l’ente guidato da Cesare Damiano ad avviare non solo una profonda riflessione, ma anche un’indagine conoscitiva per mettere in luce eventuali disparità di genere emerse con la legge Fornero. L’obiettivo sarebbe da una parte quello di acconsentire al pensionamento anticipato – pur con l’applicazione di un malus per gli anni precedenti al minimo anagrafico – e, insieme, garantire il mantenimento in vigore fino al 2018 dell’opzione donna, ossia quella corsia preferenziale per lavoratrici di specifici settori di lasciare anzitempo il mondo del lavoro per ottener l’assegno previdenziale.

Tuttavia l’Inps ha prefeito non attendere gli esiti della discussione politica emandando intanto la propria circolare, che conferma il progressivo aumento dei requisiti minimi per l’accesso alla pensione, così come disposto dalla stessa norma varata dal governo Monti a fine 2011.

COME CAMBIANO I REQUISITI – Se dunque non cambiasse nulla in sede legislativa nelle prossime settimane, a partire dal prossimo 1° gennaio 2016 entreranno in vigore i nuovi limiti per accedere al trattamento previdenziale.
Dal 01/01/2016, il parametro anagrafico per maturare il diritto alla pensione di vecchiaia sarà 66 anni e 7 mesi di età, fermo restante il raggiungimento di 20 anni di anzianità contributiva; tali requisiti sono applicabili agli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (Ago) dei lavoratori dipendenti ed alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché ai soggetti appartenenti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi ed alla Gestione Separata Inps.

Invece, per le lavoratrici, sono presenti condizioni differenti, in rapporto alla gestione di appartenenza:
– per le dipendenti private, iscritte all’Ago ed alle forme sostitutive della medesima, i requisiti d’età saranno pari a 65 anni e 7 mesi nel 2016 e 2017, per poi saltare a 66 anni e 7 mesi nel 2018;
– le dipendenti pubbliche passeranno subito, invece, all’età di 66 anni e 7 mesi, essendo già parificate, dal 2012 al parametro previsto per i dipendenti privati;
– le lavoratrici autonome dovranno avere, nel 2016 e 2017, 66 anni e 1 mese d’età, che passerà, pareggiandosi con gli altri soggetti, a 66 anni e 7 mesi nel 2018.

In alternativa, sarà possibile andare in pensione mediante il requisito minimo contributivo, che dal 2016 diventerà pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.