POLITICA

Partinico, presenta le dimissioni il presidente del PD Michele Galati, il comunicato stampa

A seguito del coordinamento “allargato” svoltosi sabato 7 maggio u.s. e dopo avere letto il comunicato stampa della segretaria del circolo PD di Partinico in merito all’esito dello stesso, ci tenevo a pubblicare integralmente le riflessioni che ho posto ai presenti e la posizione che io ed il mio gruppo abbiamo deciso di sostenere.

“Amiche ed amici del partito democratico, pubblico presente, forse è la prima volta da quando ci conosciamo nella quale mi vedete con in mano un foglietto di appunti. Ma è una questione di una gravità tale quella che ci troviamo oggi qui ad affrontare, e l’emozione è ad un tale livello, da farmi avere la necessità di un sostegno per non dimenticare niente di quello che voglio dirvi.
Pregherei la segreteria di stilare il verbale della riunione e di renderlo pubblico come pubblica è questa riunione.
Prima di entrare nel merito della questione vorrei porre due appunti sulla forma di questa incontro: avevo richiesto, e non sono stato il solo a farlo, che si convocasse un’assemblea degli iscritti per dare a tutti la possibilità non solo di assistere da spettatori ma di poter intervenire nel dibattito e nell’eventuale deliberazione. Avrei fortemente preferito, inoltre, che questo incontro si fosse svolto prima del consiglio comunale di stamattina in modo da dare a tutto il partito locale la possibilità di elaborare una visione comune e condivisa della questione e giungere al consiglio comunale con una posizione chiara, sicuramente, ma anche articolata. Prendo atto che tali proposte non sono state ritenute valide dalla segreteria.
Andiamo perciò a quello che è l’oggetto della discussione odierna.
Vorrei premettere che, come molti di voi lo so bene, ho ricevuto molte pressioni volte a farmi prendere una posizione rispetto ad un’altra. Lo stesso dibattito mediatico che si è sviluppato nella comunità ha certamente la sua influenza. Ci tengo tuttavia a precisare che proprio per questo motivo, nella qualità di presidente dell’assemblea degli iscritti di questo circolo, ho ritenuto opportuno non esternare pubblicamente alcuna mia valutazione. Ho voluto attendere le parole del sindaco e su queste basarmi. Oggi tali parole sono arrivate e, dunque, è il momento di fare le opportune considerazioni. Considerazioni, ci tengo a dirlo, esclusivamente politiche, né giuridiche, che non si attengono a questa sede, né morali, che competono la sfera della coscienza sociale dell’individuo.
La prima e, forse, l’unica vera funzione del presidente dell’assemblea degli iscritti, a qualsiasi livello, è quella di tutelare l’immagine politica del proprio circolo e garantire l’unità e la coesione tra gli iscritti, pur nella diversità delle posizioni e degli atteggiamenti. La mia elezione a tale ruolo da parte del coordinamento di questo circolo ha voluto perseguire proprio tale obbiettivo, ponendo in tal maniera fine al continuo scontro tra le due correnti presenti al suo interno. Da questo punto di vista ho esercitato il mio ruolo cercando di rispettare e far rispettare la mia funzione di garanzia, evitando per quanto possibile scontri utili soltanto a bloccare l’azione politica del Partito. Due sono stati gli avvenimenti importanti che hanno contrassegnato l’avvio di questa segretaria: la sospensione del consigliere comunale Michele Chimenti dal gruppo consiliare PD, provvedimento rispetto al quale la presidenza ha condiviso le motivazioni e non ha fatto mancare il suo sostegno al circolo ed alla segreteria, e la conferenza, molto partecipata, sulla trasparenza nella pubblica amministrazione. Trasparenza che è fondamentale non sia solo nelle parole ma negli atti amministrativi e nell’azione politica.
Sulla questione Maniaci non mi sento di intervenire. C’è un’indagine in corso ed avrà i suoi esiti. Una cosa però è sicura: il Maniaci ha perso la sua credibilità giornalistica.
Prima di passare ad affrontare quanto detto oggi dal sindaco e dal capogruppo PD in consiglio comunale Aldo Lo Iacono, mi sia consentito di ringraziare sia il sindaco stesso che l’assessore per avere voluto rendere partecipe la città tramite il consiglio comunale di oggi e per essere qui presenti nella sede del partito.
Sono del tutto d’accordo con il respingere le dimissioni dalla carica di sindaco, non essendoci indagini in corso su lui o l’amministrazione comunale, tuttavia due cose mi hanno particolarmente colpito di quanto detto: l’ammissione di avere pagato di tasca propria insieme ad altri membri della giunta una donna per svolgere attività lavorativa all’interno del municipio, cosa che considero molto grave giacché contraria alla legge, e gli attacchi che lo stesso sindaco ha fatto nei confronti del suo partito, il PD, che a suo dire avrebbe un atteggiamento diverso nei suoi confronti rispetto ad altri casi nei quali ad essere intercettati erano politici che cercavano voti nelle case dei mafiosi. Devo dire che non ci voleva poi molta fantasia per capire che si riferiva al sottosegretario Davide Faraone. Su questo punto ha poi continuato la lettura di un articolo giornalistico nel quale si riportava la risposta del qui presente responsabile regionale dell’organizzazione del PD, Antonio Rubino, alle dichiarazioni del presidente dell’assemblea regionale degli iscritti, Giuseppe Bruno, letta, quest’ultima, in precedenza dal consigliere comunale Mauro Lo Baido durante il suo intervento.
Mi sia consentito, per inciso, di dire che trovo veramente becero il teatrino messo in scena dai due, che vuole far passare come interesse e preoccupazione intorno alla vicenda in discussione quello è invece relativo ad altro, e che con Partinico ha poco a che fare.
Amici, vorrei essere molto chiaro: nella stessa maniera in cui Maniaci perde la sua credibilità giornalistica allo stesso modo, ma con effetti molto più gravi, noi oggi ci troviamo nella condizione di perdere del tutto la nostra credibilità politica. Come potremo mai essere i promotori di progetti o attività politiche se chi ci rappresenta al massimo livello all’interno dell’amministrazione comunale non ha più egli stesso tale credibilità. Chi potrà mai condividere le nostre proposte o le nostre idee, i nostri valori o il nostro impegno politico.
Io, lo dicevo all’inizio, devo svolgere la mia funzione di garanzia e tutelare l’immagine politica e l’unità del circolo, unità e credibilità politica che oggi gli atti compiuti dal sindaco Lo Biundo e dall’assessore Provenzano mettono seriamente a rischio.
Ritengo che entrambi, sia il circolo del PD che i nostri amministratori, abbiamo bisogno di lavorare con serenità e tranquillità, senza le pressioni che reciprocamente possono esserci. Propongo perciò che Salvo Lo Biundo e Gianlivio Provenzano si autosospendano entro la fine di questa riunione dal partito e da qualunque ruolo abbiano al suo interno.
Vi dicevo, però, che oggi noi non abbiamo soltanto da discutere ma anche da decidere. Perché è questo che fa un coordinamento. Ebbene, sarebbe assurdo prentendere che il coordinamento deliberi sulla mia proposta, un’autosospensione è infatti un atto volontario. Ma noi dobbiamo decidere. Invito perciò il coordinamento che mi ha eletto a deliberare sulle mie immediate dimissioni da presidente dell’assemblea degli iscritti di questo circolo, oggi stesso, se non si darà seguito alla mia richiesta. Ripeto, oggi stesso.
Vorrei concludere con un’ultima questione. Con il capogruppo PD mi sono trovato a condividere la linea rispetto alla richiesta di dimissioni al sindaco ed alla giunta, che sapevamo sarebbe arrivata dalla minoranza consiliare, nei pochi minuti nei quali ci siamo intrattenuti a parlare prima del consiglio comunale. Tuttavia, dalle sue parole è emerso, perché dallo stesso affermato, che egli era a conoscenza dei pagamenti fatti alla donna che lavorava irregolarmente presso il municipio. Bene, ciò dimostra, ancora una volta, l’assoluta mancanza di relazioni e comunicazione tra il capogruppo ed il circolo e quest’ultimo e l’amministrazione comunale. Per queste ragioni chiedo la sostituzione del capogruppo PD in consiglio comunale.
Grazie dell’attenzione.”

Considerando che le richieste autosospensioni non sono arrivate e che il coordinamento del circolo, dopo ampia discussione nella quale il mio intervento ha ricevuto valutazioni diverse, non ha voluto esprimersi sulle dimissioni da me presentate fino a quando è mancato il numero legale per deliberare, e ritenendo che sia corretto assumersi le proprie responsabilità morali, civili e politiche, ognuno nel rispetto dei propri ruoli e delle funzioni ad esse connesse, ho presentato le mie dimissioni irrevocabili da presidente dell’assemblea degli iscritti del circolo PD di Partinico. Le stesse saranno formalizzate nella prima riunione di coordinamento utile.

Michele Galati
Membro del coordinamento PD di Partinico