Violenza sulle donne, non abbiate paura del “lupo”: imparate a temere il “cacciatore”

Le fiabe, uno strumento tipico della cultura popolare, sin dalla notte dei tempi vogliono tramandarci un sapere o insegnarci qualcosa. In ogni favola che si rispetti c’è sempre un cattivo e spesso, come in “Cappuccetto Rosso”, si identifica con il lupo. In realtà l’animale più pericoloso rimane sempre l’uomo. Sono in aumento purtroppo i casi di violenza e femminicidio, paradossalmente anche la tastiera del computer non accetta il termine, lo disconosce segnandomelo di rosso; spesso il “mostro” si nasconde tra le mura domestiche, molte volte è il proprio compagno, il “cacciatore” colui che in realtà dovrebbe proteggere la compagna e uccidere il “lupo”.

Le statistiche parlano chiaro e i dati sono allarmanti. La società attuale vede le donne sempre più emancipate, cresce il grado d’indipendenza e paradossalmente crescono anche i casi di violenza, ad opera spesso di coloro che purtroppo non accettano la fine di una relazione. La violenza di qualsiasi tipo, fisico o psicologico, nei confronti di tutti, non solo delle donne, va combattuta tutti i giorni e se ci fermiamo a riflettere è veramente triste che debba servire una giornata a ricordarcelo. Ma, opportunamente, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha voluto creare questa ricorrenza, quella del 25 novembre, a partire dal 1999, per invitare le istituzioni a svolgere attività di sensibilizzazione e le donne a denunciare. A volte il principe non è poi così azzurro.