AMBIENTE

Partinico sommersa dai rifiuti, gli operai non tornano al lavoro: “Protesta a tempo indeterminato”

E’ muro contro muro, ancora una volta, tra gli operai e l’Ato rifiuti Palermo 1. Ennesima fumata nera ieri nel tentativo di mediare tra le parti: i lavoratori hanno deciso di non rientrare in servizio ma di proseguire con la protesta attraverso l’astensione: in pratica continueranno a presidiare l’autoparco di via Ungaretti, dove si trovano tutti i mezzi dell’Ato, ma di incrociare le braccia. Da lunedì hanno cominciato questa protesta, e non è la prima volta che accade: già altre volte, a più riprese, avevano incrociato le braccia e la città è rimasta letteralmente sommersa dai rifiuti.

Così come sta accadendo in questi giorni. Inutili le parole del commissario dell’Ato, Natale Tubiolo, che sino all’ultimo ha sperato ottimisticamente di far rientrare tutti al lavoro: “Ho avuto un’interlocuzione con il commissario del Comune il quale mi ha assicurato che farà il pagamento della quota mensile per il servizio di raccolta dei rifiuti al massimo entro domani (oggi per chi legge, ndr) – ha evidenziato Tubiolo -. In questo modo saremo in grado di pagare uno stipendio arretrato ai lavoratori. Per questo confido nel loro senso di responsabilità”.

Speranze che si sono infrante davanti alla netta presa di posizione di Nino Bignardelli, il segretario provinciale del Cildi che sta seguendo la vertenza: “Non si rientra – sostiene – perchè dalle parole che ci sono state dette in pratica questi soldi sarebbero di fatto accreditati non prima di fine mese. Ciò significherebbe che non cambierebbe nulla perchè scatterebbe di nuovo un altro mese arretrato. I dipendenti Ato sono in arretrato di due mensilità quelli Temporary di tre”.

Un muro contro muro che tra l’altro si consuma anche con dei sospetti: “Abbiamo notizie certe – aggiunge Bignardelli – che gli amministrativi dell’Ato sono regolarmente pagati, non capiamo il perchè di questa disparità di trattamento”. La città davvero rischia l’ennesimo collasso sanitario, come già accaduto altre volte più o meno recentemente. Si stima che al momento, in questi primi 5 giorni di blocco del servizio, siano rimasti per strada almeno 150 tonnellate di spazzatura perchè la gente, o volutamente o inconsapevolmente perchè magari non informata, ha continuato imperterrita a mettere fuori di casa il sacchetto.

Nonostante però i cittadini vedano con i loro occhi che quel mucchio di spazzatura resta lì da giorni continua ad ammassare ed in centro storico si sono create vere e proprie minidiscariche a cielo aperto. In pochi portano la spazzatura nel centro di raccolta di contrada Incastrone o nelle varie postazioni attivate in orari mattutini e pomeridiani. “Quando gli operai torneranno a lavorare? Non si può prevedere oggi – è la lapidaria risposta di Bignardelli -. Si attendono sviluppi e soprattutto segnali reali di sostegno alla disperazione di questi lavoratori padri di famiglia”.