CRONACA

Partinico, maltrattamenti a bimbe di 1 e 2 anni: finisce in carcere la madre, ricostruite le violenze

Finisce dietro le sbarre la mamma di Partinico accusata nei giorni scorsi di avere selvaggiamente picchiato le due figliolette di 1 e 2 anni. R.V.F., 21 anni, era stata inizialmente soltanto denunciata. Ora il giudice per le indagini preliminari ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere con l’accusa di reiterati maltrattamenti e lesioni gravi nei confronti delle figlie minori.

A richiedere l’arresto il pool” fasce deboli” della Procura di Palermo sulla base di una serie di riscontri avvalorati da testimonianze: le violenze sulle due piccoline sarebbero andate avanti per un arco temporale ben più ampio del solo mese di giugno secondo gli inquirenti. L’arresto prende spunto anche dalla ricostruzione della violenza nei confronti della figlia più grande, avvenuta una decina di giorni prima dell’ultima aggressione alla figlia di un anno venuta alla ribalta delle cronache.

Infatti secondo i carabinieri la figlioletta di due anni e mezzo le fatture ai polsi e il trauma facciale non se le sarebbe procurate da sola dopo una caduta nel cortile dell’abitazione dove conviveva con la madre ed i familiari del compagno in un quartiere popolare di Partinico, come inizialmente raccontato. Sulla base di successivi riscontri investigativi i carabinieri hanno accertato che la bimba di 2 anni aveva subito più volte violenze fisiche e psicologiche.

Gli inquirenti sostengono inoltre che deliberatamente la 21enne non portò la figlia al pronto soccorso, accompagnata invece dalla nonna, perchè aveva paura che potesse essere scoperta come l’autrice di quelle fratture e quei traumi sul viso della piccola. A distanza esattamente di 11 giorni da questo episodio all’ospedale di Partinico finì l’altra figlia di R.V.F. di un anno con plurime lesioni al capo, tra le quali fratture all’arcata dentale, tumefazioni, escoriazioni multiple e persino morsi in svariate parti del corpo.

La bambina fu trasferita d’urgenza all’ospedale “Di Cristina” di Palermo dove venne sottoposta ad esami specialistici, nonché ad accertamenti medico-legali che ne evidenziavano, oltre a questi traumi, anche le “condizioni igienico-sanitarie scadenti”. Anche in tale occasione a richiedere il soccorso dei sanitari non fu la madre della bambina, bensì un altro componente del nucleo familiare “di fatto” domiciliato presso l’abitazione dove la donna viveva con le figlie, il compagno ed i parenti di quest’ultimo.

La ricostruzione di quanto accaduto la sera precedente al giorno del ricovero permetteva di documentare come la madre della bambina abbia colpito reiteratamente la figlia sino a farla sbattere violentemente con il viso sul pavimento e anche contro alcuni infissi dell’appartamento in maniera tale da cagionarle le lesioni refertate dai sanitari.

Delle due bambine, la più piccola si trova ancora ricoverata presso l’ospedale palermitano dove il personale medico sta registrando un progressivo miglioramento delle sue condizioni di salute; la più grande è stata affidata temporaneamente alla nonna, in attesa delle valutazioni dell’Autorità Giudiziaria.