ENTI LOCALI

Bare e rifiuti accatastati al cimitero di Terrasini, sospesi capo area e operaio del Comune

Costa caro ad un operaio e ad un capo area del Comune di Terrasini quanto emerso nel maggio scorso al cimitero dove sono stati trovati resti di bare e altri rifiuti cimiteriali accatastati abusivamente (nella foto). Per entrambi sono scattate delle pesanti sanzioni disciplinari: all’operaio, S.M., 66 anni di Terrasini, 10 giorni di sospensione e decurtazione dello stipendio, mentre al funzionario, A.G.C., palermitano di 63 anni, sono stati inflitti un mese di sospensione con relativo taglio di stipendio.

Le sanzioni sono state applicate in seguito alle audizioni dell’operaio e del funzionario finiti nell’occhio del ciclone dopo il report fotografico di un consigliere comunale, Gianfranco Puccio, che nel maggio scorso insieme al collega d’aula Nicola Ventimiglia fotografò bare e rifiuti di ogni genere abbandonati in una zona periferica del camposanto. La situazione creò un enorme clamore e una serie di polemiche che investirono l’amministrazione comunale.

Ora però si scopre che ci sarebbero dei presunti colpevoli, questo almeno stando all’ufficio per i procedimenti disciplinari del Comune retto dal segretario generale Cristofaro Ricupati. La “pena” più pesante viene inflitta al capo Area, competente in materia di cimitero. Per lui l’accusa formulata è di “violazione degli obblighi di comportamento discendenti dalla posizione apicale di capo area, ponendo in essere condotte omissive determinate dalla mancata attivazione delle corrette forme di smaltimento di rifiuti cimiteriali  ed alla cattiva gestione dello stesso plesso demaniale, causando grave disservizio, pericolo e danno all’ente ed agli utenti”.

Il capo Area si sarebbe difeso sostenendo di avere chiesto alla ditta che stava effettuando a quell’epoca interventi al cimitero di effettuare la sistemazione momentanea “in luogo non fruibile al pubblico”. Avrebbe anche avviato le pratiche per lo smaltimento chiedendo l’intervento di una ditta autorizzata ma in quel momento il Comune non aveva la disponibilità finanziaria a causa dell’assenza del Peg.

Ci sarebbe stata poi una “richiesta verbale” ad un altro funzionario del Comune per effettuare questo smaltimento dei rifiuti ma, sempre secondo quanto asserito da A.G.C., “tale richiesta non veniva esitata positivamente”. L’operaio invece si è difeso, attraverso il suo rappresentante sindacale, anzitutto evidenziando il suo illegittimo utilizzo in assenza di ordine di servizio da parte degli uffici e dell’amministrazione comunale, ed evidenziando che le bare erano state tutte coperte da dei teli:

“Verosimilmente – è la tesi di S.M. – ignoti le hanno scoperte”, e pare che per questo abbia sporto denuncia alla stazione dei carabinieri. Le difese tuttavia non hanno convinto per entrambi i dipendenti l’ufficio procedimenti disciplinari retto dal Segretario Generale Ricupati che ha inflitto le sanzioni disciplinari argomentando la sostanziale ammissione dei fatti e la conseguente responsabilità dei due  dipendenti comunali.

Per l’operaio l’accusa è di “avere posto in essere condotte negligenti nell’esecuzione dei compiti assegnati di operatore cimiteriale, nella cura e custodia dei locali affidati, costituenti demanio comunale, abbandonando rifiuti speciali”. Pare che vi siano in corso di adozione altri provvedimenti che vedono coinvolti altri dipendenti già individuati.