ENTI LOCALI

Partinico, distilleria Bertolino verso la delocalizzazione: al quarto tentativo l’ok del consiglio

Altro passo avanti verso la delocalizzazione della distilleria Bertolino. Oggi il consiglio comunale, dopo ben tre sedute andate a vuoto per mancanza del numero legale, è riuscito finalmente ad esprimersi sulla variante urbanistica al piano regolatore generale necessaria per permettere all’industria insalubre di prima classe di spostarsi dall’attuale sito in cui opera all’interno del centro urbano, in viale dei Platani, in contrada Bosco.

Con i 12 voti favorevoli compatti della maggioranza dell’oramai ex sindaco Salvo Lo Biundo, primo sponsor di questa operazione, la manovra è passata: dunque una porzione di quest’area è stata trasformata da zona E (uso agricolo) a zona D (industriale). Questo sicuramente era uno degli scogli burocratici e politici più importanti da superare per la titolare dell’industria, Antonina Bertolino (nella foto a sinistra), che adesso dovrebbe avere la strada spianata anche se ancora c’è un iter burocratico complesso da affrontare.

Infatti ora dovrà essere presentato il progetto esecutivo della nuova distilleria e dovrà superare anche in questo caso la burocrazia regionale (assessorato Territorio e Ambiente) e comunale. Si può però dire che dal momento che progetto preliminare e variante urbanistica hanno incassato questo primo ‘ok’ non ci dovrebbero essere particolari ostacoli in futuro. Non sono mancati i momenti di tensione in aula con le forze di opposizione che prima di abbandonare gli scranni hanno chiesto a gran voce di esaminare tutte le osservazioni presentate alla variante urbanistica punto per punto ed aprire il singolo dibattito su ogni contestazione avanzata.

Al contrario il presidente del consiglio, Filippo Aiello (nella foto a destra), per snellire i lavori, ha preferito leggere tutte le osservazioni ed aprire successivamente il dibattito. “Un presidente del consiglio antidemocratico – hanno attaccato Valentina Speciale e Giovanni Billeci, consiglieri di ‘Cambiamo Partinico’ – che ancora una volta dimostra di non essere super partes e che strumentalizza la sua posizione politico-amministrativa in proiezione delle prossime elezioni amministrative”. “Non si poteva procedere in altro modo – replica Aiello – perchè altrimenti si rischiava di non far finire più il dibattito e di far arenare ancora una volta questa delibera. La gente voleva che questo processo di delocalizzazione si completasse, ce lo chiede tutta la città a gran voce”.

Tra le numerose osservazioni presentate in primis è stato contestato il fatto che l’area in cui dovrebbe allocarsi la distilleria è sovradimensionata rispetto agli impianti da insediare dell’industria in contrada Bosco. Inoltre veniva fatto presente anche il mancato pronunciamento del Suap del Comune di Partinico all’interno del procedimento, lo sportello delle attività produttive. Tra le altre osservazioni anche l’impatto ambientale e visivo per i turisti che si ritroveranno davanti una ciminiera, al di là poi del suo reale effetto inquinante nell’aria, e la mancata attuazione di uno studio specifico.

A relazionare il geometra Gerardo La Franca, vicario del Suap, che in tal senso ha precisato che il pronunciamento dell’ufficio non era necessario: “La proposta di variante è partita direttamente dal Comune, e nello specifico da un protocollo d’intesa firmato dal consiglio comunale, – ha precisato – e questo esenta l’analisi del Suap”. La variante era stata prevista in questo accordo, firmato nel 2012, tra amministrazione comunale e titolare dell’industria.