ENTI LOCALI

Partinico, riparte la refezione scolastica negli asili nido comunali: si chiuderà alle 14

Riparte finalmente per questo anno 2017-2018 la refezione scolastica nei due asili nido di Partinico. Da ieri è rientrato in servizio il personale necessario per poter garantire il consumo dei pasti ai piccoli iscritti sino ai 36 mesi. Servizio ripartito in sordina considerato che da tempo è fermo: ieri erano solo in 5 ma si confida nel fatto che a breve tutti possano rientrare, o almeno il numero consolidato di iscritti degli anni passati.

I piccoli iscritti sino ad oggi sono stati costretti a non poter usufruire dell’orario prolungato. Il Comune ha infatti finalmente affidato l’appalto per poco più di 400 mila euro alla Cooperativa “Nido d’argento”. Sarà comunque un anno azzoppato perché il Comune, a causa delle limitate risorse, non potrà più garantire l’apertura dei nido sino al pomeriggio inoltrato, come ad esempio fatto lo scorso anno quando le porte dei due plessi comunali rimanevano sbarrate sino alle 19 e questo grazie ai fondi Pac ricevuti dallo Stato attraverso l’Unione Europea.

Ogni giorno si chiuderà alle 14, con annesso comunque il servizio mensa. Questo per effetto dei conteggi appena effettuati sulla base delle disponibilità finanziarie in cassa per il municipio: da un calcolo fatto dagli uffici dal ministero dell’Interno arriveranno 266 mila euro, altri 160 mila invece saranno fondi comunali. “La chiusura alle 14 – scrive la responsabile del Settore dei Servizi sociali, Giuseppa Di Marco – è necessaria per evitare una chiusura anticipata dei due plessi, con danno che sarebbe quindi arrecato alle famiglie”.

Con i fondi a disposizione si potrà riuscire a tirare avanti sino al 30 giugno. Meglio di niente verrebbe da dire dal momento che addirittura si era paventato che i due asili nido avrebbero anche potuto non essere aperti per via delle note difficoltà finanziarie del Comune, confermate oltretutto dal commissario straordinario Maurizio Agnese. Da tempo si registrano grossi problemi economici nel portare avanti questo tipo di servizio. Ogni anno il Settore dei Servizi sociali del Comune certifica il misero introito di 60 mila euro, frutto del pagamento delle rette da parte dei genitori dei piccoli portati al nido, a fronte invece di un esborso all’incirca di mezzo milione.

I due plessi esistenti continuano ad essere quasi del tutto snobbati dalle famiglie: in pochi affidano infatti i propri figli alle strutture gestite dal municipio. Neanche la rimodulazione delle tariffe varata tre anni fa, che ha portato ad un maggior numero di scaglioni in base al reddito abbassando quindi i costi a carico delle famiglie con introiti più bassi, è riuscita ad invertire un trend che pesa come un macigno sulle casse comunali.

Quest’anno sono state confermate le stesse tariffe dello scorso anno (da 90 euro per redditi sotto i 15 mila euro) eppure le iscrizioni continuano ad essere non più di una sessantina, a fronte di un centinaio di posti disponibili. Una evidente sproporzione rispetto ad un territorio come quello di Partinico dove risiedono all’incirca 14 mila nuclei familiari.

Sui ritardi dell’avvio della refezione scolastica si è innescata una polemica a distanza tra l’ex amministrazione comunale e l’attuale commissario straordinario Maurizio Agnese, con quest’ultimo a evidenziare che per far funzionare gli asili nido lo scorso anno il Comune si è avvalso dei fondi Pac ma una buona fetta di questi soldi sono stati anticipati dal municipio perchè nel frattempo non si è rendicontato. Da qui l’ente sarebbe andato in sofferenza di liquidità.