Anno nuovo, nuove abitudini anche per lo shopping?

Come da tradizione, l’anno nuovo inizia all’insegna dei saldi nei negozi, che in tutta Italia sono partiti a cominciare dal 2 gennaio. Eppure, sembra che la quota destinata agli acquisti sia in calo, come rivelato dal Codacons: colpa non solo (o non più?) della contrazione dei consumi, ma delle nuove modalità di far spesa che si stanno diffondendo anche da noi.

Nuove abitudini in Italia. Per la precisione, sembra che l’appuntamento con la stagione dei saldi non sia più “imprescindibile” per gli italiani, che ormai stanno apprezzando le opportunità di risparmio garantite dallo shopping digitale in quasi ogni periodo dell’anno. Un obiettivo, quello di acquistare a prezzi convenienti, che è reso possibile anche dagli strumenti specifici per il Web, come i codici sconto offerti da Piucodicisconto.com, portale specializzato nella diffusione di codici sconto e coupon online per il mercato Italiano.

Le analisi del Codacons. Ma se il fronte del commercio digitale sembra virare alle prospettive rosee, viaggia a tinte più grigie il trend dei negozi fisici: per il Codacons, addirittura, si può parlare di “ennesimo flop”, visto il calo di persone che effettuerà acquisti e quello della spesa media per famiglia. Per la precisione, l’associazione dei consumatori stima al 40 per cento la quota di italiani che pensa di approfittare dei saldi per far compere, mentre il budget dedicato agli affari di fine stagione scende a circa 168 euro a famiglia (meno 7 per cento rispetto allo scorso anno).

Più ottimistica la Confcommercio. Diverse invece le stime che arrivano sul fronte degli esercenti, che sembrano maggiormente orientati all’ottimismo. Secondo l’Ufficio studi di Confcommercio, i saldi invernali sono attesi da 15,6 milioni di famiglie lungo lo Stivale e attiveranno un giro d’affari complessivo di 5,2 miliardi di euro, con un budget a persona di 143 euro e una spesa per ogni famiglia di 331 euro soltanto per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature e accessori.

Bene il blocco dell’Iva. Il vicepresidente dell’associazione dei commercianti, Renato Borghi, pone l’accento in particolare su due aspetti: da un lato, “la spesa per gli acquisti in saldo per valore, secondo le nostre stime sarà leggermente inferiore a quella dell’anno scorso, ma in linea con il momento”. Ma il fattore più importante, secondo Borghi, arriva dal contesto nazionale: “Il vero vantaggio sarà per i consumatori non vedere i prezzi dei negozi, dal primo gennaio, con l’Iva al 25%. Il Governo ha fatto bene ad ascoltarci, sterilizzando le clausole di salvaguardia, ma se vogliamo veramente uscire dal tunnel occorre un maggior sforzo per ridurre la pressione fiscale, ancora troppo alta per imprese e famiglie”.

Saldi in tutta Italia. Anche la Confesercenti ha tracciato il profilo dei saldi, in un’indagine con Swg, prevedendo una partecipazione particolarmente elevata di negozianti e consumatori; secondo il report, gli sconti saranno applicati da circa 280 mila attività commerciali in tutta Italia, vale a dire un negozio su tre, inclusa praticamente la totalità delle botteghe di moda e di tessili. Dal punto di vista dei consumatori, circa un italiano su due approfitterà dell’occasione per fare almeno un acquisto, mentre un altro 41 per cento valuterà le occasioni di risparmio prima di decidere se acquistare o meno.