CRONACA

Villagrazia di Carini, omicidio Maria Licari: “Mia madre trattata peggio di un cane”

Ieri ha deposto al processo per la morte di Maria Licari, avvenuta nel luglio del 2016 a Villagrazia di Carini, il figlio Giuseppe Baiada il quale ha confermato al pm che lo ha interrogato le violenze e le angherie a cui la madre era sottoposta da sempre a causa del padre, l’82enne Giovanni Baiada, imputato per il presunto omicidio.

“Per mio padre prima veniva il cane e poi mia madre – avrebbe detto ieri in aula secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia -. Volevo che denunciasse, volevo che mio padre venisse arrestato, ma mia mamma era all’antica, a mio padre lo amava. Giuseppe Baiada ha confermato le botte e le continue liti che si consumavano in quella casa. L’anziano sino ad oggi ha continuato a negare ogni addebito: al Gip ha detto infatti di non avere ucciso la consorte.

I sospetti sull’82enne si basano su una serie di forti indizi: a cominciare dal fatto che la moglie è stata trovata morta nell’ingresso di casa con due profonde ferite alla testa. Inoltre sarebbe stato accertato dalla scientifica dei carabinieri che il pavimento è stato ripulito dal sangue. Non coincidono oltretutto diverse cose: in primis l’orario del decesso.

Baiada infatti ha detto di essere uscito di casa il giorno della morte della moglie intorno alle 8 e di essere tornato alle 10 trovando la donna senza vita. Da un primo riscontro medico, invece, pare che l’anziana fosse morta tra le 4 e le 6 del mattino. In secondo luogo l’allarme sarebbe stato lanciato soltanto alle 14, vale a dire ben 4 ore dopo il presunto ritrovamento del cadavere di Maria Licari.

C’è poi un altro tassello che non quadra: Baiada avrebbe detto di non avere ripulito la casa dal sangue ma ci sarebbe la testimonianza della figlia dello stesso anziano che invece avrebbe rivelato ai carabinieri che il padre le aveva raccontato di avere dato una ripulita.