CRONACA

Borgetto, ex sindaco al processo Maniaci: “Mi estorceva soldi, avevo paura”

“Pagavo perchè mi faceva intendere che aveva amicizie influenti”. Queste le parole dell’ex sindaco di Borgetto Gioacchino De Luca (nella foto a sinistra) ascoltato come teste al processo a carico di Pino Maniaci (a destra), il factotum dell’emittente televisiva Telejato di Partinico imputato per estorsione e diffamazione. De Luca, difeso dall’avvocato Salvatore Palazzolo, ha confermato che quel denaro che lui versava a Maniaci era frutto di un’estorsione subita a più riprese.

“Non c’erano delle scadenze precise nei pagamenti” ha evidenziato davanti al pubblico ministero Amelia Luise e al presidente del tribunale Mauro Terranova. Alla domanda perchè non avesse mai denunciato nulla, l’ex primo cittadino ha ribattuto: “Si diceva che fosse amico di prefetti, magistrati, dell’allora Pm Antonio Ingroia e che avesse influenti conoscenze politiche – ha asserito -. Lui era l’icona dell’antimafia per eccellenza, mi sono trovato in una situazione difficile, avevo continue minacce e cedevo alle sue richieste”.

In buona sostanza si è giustificato sostenendo di aver paura a denunciare perchè convinto che, considerata la sua posizione influente, che tale scelta potesse ritorcersi contro di lui. De Luca ha anche sostenuto che addirittura dietro ci fosse un vero e proprio “metodo Maniaci”: “Aveva un metodo – ha detto davanti al giudice -, lui sosteneva che era giornalista e doveva fare il suo mestiere, e poi mi veniva data la possibilità di rispondere”. E qui è emerso un altro aspetto della vicenda.

Infatti lo stesso ex sindaco ha raccontato che per replicare doveva pagare e se non lo faceva c’era la conseguenza di essere messo in una vera e propria gogna mediatica attraverso l’emittente Telejato: “Se non davo questi soldi – le parole di De Luca – lui mi diceva che con le sue conoscenze poteva condizionare una determinata decisione”. L’allusione era allo scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose del Comune di Borgetto che all’epoca guidava. Scioglimento che poi avvenne nel maggio del 2017, tanto che oggi il municipio è retto da una commissione prefettizia.

E’ stata anche snocciolata la presunta “famosa” estorsione sulla base delle intercettazioni ambientali con microspie nella stanza del sindaco, resa oltretutto nota dalla Procura stessa con la pubblicazione del video in cui si vede De Luca nella sua stanza mentre dà i soldi a Maniaci e gli riferisce: “Così leviamo un pò di merda”. Su questo punto la difesa di Maniaci, rappresentata dall’avvocato Bartolomeo Parrino, si è soffermata cercando al contrario di evidenziare che in realtà quei soldi non erano frutto di un estorsione ma del pagamento di una pubblicità messa in onda per conto della moglie di De Luca, titolare di una cartolibreria a Borgetto.

Tesi però smentita dallo stesso ex sindaco: “Non abbiamo mai fatto contratto e fattura, gliel’ho chiesto un milione di volte di regolarizzare. Soldi mai dati per pagare una presunta pubblicità, in quella circostanza doveva incontrare il prefetto e mi faceva intendere che era amica sua e che sarebbe stato ascoltato”. De Luca ha poi anche confermato che ai danni dell’ex consigliere e assessore Pino Polizzi sia stata fatta un’estorsione dallo stesso Maniaci, circostanza che sarebbe emersa dalle intercettazioni ma che la stessa presunta vittima poi smentì davanti agli inquirenti: “L’ex consigliere Polizzi – ha aggiunto l’ex primo cittadino – mi confidò che pagò a Maniaci diversi mesi di affitto di un’abitazione e la sponsorizzazione di alcune magliette con la scritta Telejato. Mi diceva che si poteva ammorbidire in questa maniera, me lo faceva capire che questo era il metodo”.

Il dibattimento si è spostato poi sul celebre viaggio in America organizzato dal Comune per traslare l’immagine venerata della Madonna del Romitello presso una folta comunità di emigrati borgettani fedeli a New York, storia venuta alla ribalta per un servizio andato in onda su Telejato in cui si asseriva che l’allora sindaco De Luca, il suo assessore Vito Spina (nella foto al centro) e la presidente del consiglio Elisabetta Liparoto avrebbe incontrato noti mafiosi. Tra questi Francesco Rappa, soprannominato “mano monca” per via di un suo deficit fisico.

In questo caso i tre esponenti istituzionali hanno denunciato per diffamazione Maniaci. L’avvocato Parrino però ha puntato molto su questa vicenda, facendo vedere diverse foto in cui effettivamente si vedrebbe questo boss vicino all’ex sindaco: “Avvocato c’erano 20 mila persone, io a lui non lo conosco – ha ribattuto De Luca -. Non ho mai avuto rapporti con le famiglie mafiose di Borgetto, nè io nè l’assessore Spina secondo quanto mi risulta”.