ENTI LOCALI

Partinico, voragine di debiti: consiglio dichiara pre-dissesto, gli ex “Lobiundiani” non si stracciano le vesti

Si materializza il pre-dissesto al Comune. Così ha deciso il consiglio comunale che questa mattina, nella sua probabile ultima seduta della legislatura, ha deliberato l’adesione al “piano di riequilibrio pluriennale”, che in buona sostanza non è altro che il ripianamento dei debiti attraverso un taglio delle spese dilazionato negli anni sino al rientro dallo squilibrio finanziario.

Una scelta quasi obbligata da parte dell’assise dal momento che il commissario straordinario del Comune, Maurizio Agnese, non ha approvato il bilancio di previsione del 2017 per effetto di uno squilibrio di parte corrente, vale a dire di quella parte di spese obbligatorie per il municipio, di circa 2,3 milioni di euro. Un conto in rosso che è arrivato soprattutto perchè, come d’incanto, sono emersi una serie di debiti fuori bilancio da dover approvare: “Sono stati tenuti nascosti per lungo tempo dalla passata amministrazione guidata dal sindaco Salvo Lo Biundo (dimessosi ad aprile 2017 per candidarsi alle regionali, ndc) – ha attaccato il consigliere di opposizione Gianluca Ricupati – e questa è a nostro avviso una grave responsabilità anche della maggioranza che ha sostenuto quel governo e che non ha nemmeno avuto il coraggio di presentarsi in aula. Una manovra che ha consentito all’ex governo cittadino di garantirsi liquidità ed evitare le conseguenze della paralisi amministrativa dell’ente”.

Sui 18 consiglieri di quella maggioranza solo in 8 si sono presentati, il consiglio si è potuto riunire ed ha deliberato grazie quindi alla presenza dell’opposizione. Sui 16 presenti, in 14 hanno votato favorevolmente l’adesione al piano, un astenuto e un solo ‘no’ del consigliere Gianfranco Lo Iacono secondo cui, per le condizioni in cui si trova finanziariamente il municipio, si sarebbe dovuto dichiarare direttamente il dissesto: “E’ come voler mettere benzina ad un motore oramai non più funzionante” è stata la sua metafora.

Ora gli uffici comunali avranno 90 giorni di tempo per presentare il loro piano di adesione “lacrime e sangue”. Il responsabile del Settore Economico-finanziario, Giuseppe Misuraca, non ha garantito sulla riuscita dell’operazione e questo vorrebbe dire dichiarare direttamente il dissesto: “Ce la metteremo tutta, solo questo posso assicurare, – ha precisato Misuraca – ma non vi è certezza sulla riuscita dell’operazione. Serve la collaborazione di tutti i Settori”.

Ovviamente dichiarare il dissesto significherebbe azzerare del tutto ogni tipo di servizio “accessorio” per la comunità, in pratica la prossima amministrazione avrebbe le mani legate. I pochi consiglieri dell’ex maggioranza, rispetto alle gravi accuse lanciate nei loro confronti, non si sono di certo stracciati le vesti per difendere il sindaco che hanno sostenuto:

“Certi consiglieri si estingueranno – ha attaccato Aldo Lo Iacono, uno dei punti di forza di Lo Biundo sino a che era in carica -. Le responsabilità vanno ricercate negli uffici, nei responsabili di Settore che non hanno fatto fino in fondo il loro dovere”. “Ci sono stati degli errori – ha aggiunto il consigliere Andrea Prussiano – ma personalmente alcune cose della passata amministrazione non le ho condivise”.