POLITICA

Partinico, amministrative: salta il tavolo del centrodestra, Filippo Aiello invece si “lancia”

Il centrodestra sembra essere ripiombato in alto mare a Partinico mentre uno dei suoi esponenti storici più autorevoli lancia una candidatura solitaria con liste civiche. Quando oramai sembrava che gran parte della coalizione avesse fatto quadrato attorno alla candidatura di Nicola Lo Biundo, medico di 50 anni, quest’ultimo per problemi personali ha fatto un passi indietro. Ora torna tutto in ballo e Forza Italia, Udc, Diventerà Bellissima e altri movimenti civici dovranno ragionare su un altro nome.

Non sarà facile dal momento che già diverse volte il tavolo delle trattative era saltato proprio sulla scelta della candidatura a sindaco. A lanciare un appello all’unità è la Lega con cui da qualche giorno si sono interrotte le trattative con il resto del centrodestra: “La Lega, L’unione dei siciliani, i movimenti civici e autonomisti, – si legge in una nota del circolo locale – prendono atto che una parte del centrodestra ha convocato un tavolo per la definizione del candidato sindaco unitario e ciò nonostante il rinvio richiesto per il prossimo lunedì 30 aprile. Riteniamo necessario comunque riconvocare alla presenza di tutte le forze un tavolo unitario di tutto il centrodestra, così come concordato e auspicato dalle segreterie provinciali . Il nostro spirito rimane quello dell’unitarietà per il bene di questa città e di tutto il centrodestra. Certi che la volontà di tutti sarà quella di raccogliere l’invito per una definizione unitaria”.

Nel frattempo questa mattina i due movimenti civici “Partinico Democratica” e “Partinico Protagonista” hanno lanciato ufficialmente la candidatura a sindaco di Filippo Aiello, presidente del consiglio uscente. Nonostante lui e diversi consiglieri e assessori uscenti, compresa la segreteria cittadina del Pd, abbiano fatto parte integrante dell’amministrazione del sindaco Salvo Lo Biundo, in conferenza questa mattina tutti hanno parlato di discontinuità: “Io non ho amministrato questo paese – si è giustificato Aiello -, io sono stato presidente del consiglio, quindi un consigliere come tutti gli altri 29 colleghi d’aula. Ho condiviso alcune proposte di delibera, così come non ho votato in altre proposte che non ho condiviso”.