CRONACA

Partinico, picchiava la moglie e segregava i figli: condannato ambulante in appello

Due anni e mezzo di carcere per l’uomo che a Partinico maltrattava la moglie e segregava la figlia. Una storia che venne fuori da quest’ultima quasi per caso, nello scrivere un tema in classe. Nell’elaborato la ragazzina aveva raccontato, con parole sue, ciò che psicologicamente provava in quel momento.

Fu la dirigente scolastica ad avvisare il commissariato di polizia di Partinico che avviò a sua volta e incastrò l’uomo, un venditore ambulante. La corte d’appello ha confermato la condanna inflitta al padre-padrone in primo grado, per l’appunto 2 anni e 6 mesi di reclusione. S

econdo quanto emerso dalle indagini l’orco picchiava la moglie, sottomettendola, e impediva alla figlia qualsiasi tipo di libertà, non facendola uscire con gli amici e addirittura di usare i social. Nel tema la ragazzina scriveva: “Se c’è amore, non c’è violenza. Se penso questo è perché ci sono passata, anche se non sono stata io a subire le violenze di mio padre, ma mia madre. Nessuno può capire il suo dolore, delle mie sorelle di mio fratello e soprattutto di mia madre, nessuno! Io non perdonerò mia mio padre perché è senza cuore e ci ha fatto soffrire”.

Un richiesta di aiuto e ascolto recepita dai professori che contattarono la famiglia: mentre la madre tentò di ridimensionare le accuse, la nonna, che era l’unica a prendersi cura della ragazzina e dei fratelli, dopo un’iniziale difficoltà ammise le violenze. Sentita dai magistrati alla presenza degli psicologi, la studentessa confermò quanto raccontato nel tema e venne ritenuta credibile.