Castellammare del Golfo, iter depuratore esce dal pantano: si sblocca la progettazione

Si sblocca l’iter che porta all’appalto per la realizzazione del nuovo depuratore di Castellammare del Golfo. Impantanato da anni per un problema di rischio idrogeologico nell’area in cui dovrebbe sorgere l’impianto, finalmente si parte con la progettazione perché lo scoglio è oramai superato. A darne notizia il sindaco Nicola Rizzo che sulla controversia, nonostante si sia insediato da appena 3 mesi, ha avuto un incontro con l’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon con cui si è avviato un costante monitoraggio dell’intricata vicenda:

“Posso dire con soddisfazione – afferma Rizzo – che già cominciamo a raccogliere i primi frutti. Adesso si potrà partire con la progettazione”. Ad essere stato incontrato dal primo cittadino anche lo staff del commissario Enrico Rolle, nominato dal governo nazionale per accelerare le procedure di realizzazione degli impianti di depurazione in Sicilia: “Sono state concordate – precisa Rizzo – le misure necessarie per accelerare i tempi e i termini della realizzazione del depuratore, e con i funzionari dell’assessorato Territorio ed Ambiente per programmare la procedura d’urgenza per la Via-Vas, le valutazioni di impatto e strategica ambientale”.

Nel frattempo Intanto il genio civile ha inviato la documentazione riguardante la riduzione del rischio idrogeologico sul sito e l’ufficio tecnico comunale ha predisposto tutti gli atti; “Ho provveduto a depositare personalmente gli atti all’assessorato – continua il sindaco – e ciò ha consentito di inserire la riduzione del rischio idrogeologico all’ordine del giorno della conferenza programmatica che si terrà il 27 settembre in assessorato. La rimodulazione del rischio Pai, cioè il piano di assetto idrogeologico, consente di sbloccare il progetto. Adesso di fatto si potrà procedere”.

Il commissario straordinario Rolle da anni ha a disposizione una contabilità speciale che comprende tutte le risorse della delibera Cipe del 2012 con la quale è stato finanziato, con 23 milioni e 500mila euro, il depuratore di Castellammare perché tra i Comuni in procedura d’infrazione comunitaria per la mancata depurazione delle acque reflue e su cui l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea a una sanzione pecuniaria. Il finanziamento è di 18,5 milioni per il depuratore di Castellammare e di 5 milioni di euro per il sistema fognario di Scopello.

“Siamo molto attenti all’ambiente e ad agosto abbiamo emesso un’ordinanza di divieto balneazione nel tratto di costa di Cala Petrolo dove lo scaricatore di piena che si mette in funzione dopo forti piogge, riversava nella cala acque miste – precisa il sindaco castellammarese -. A salvaguardia della salute dei cittadini  abbiamo vietato la balneazione temporanea nel tratto di costa, dal castello fino alla punta campana. Alcuni giorni dopo l’Asp di Trapani ha effettuato degli accertamenti sulle acque comunicando che le riteneva idonee alla balneazione perché con parametri rientranti nei limiti di legge. Abbiamo quindi revocato il divieto temporaneo di balneazione predisponendo però che sia attivo, tutte le volte che lo scaricatore di piena per le forti piogge riversa a mare acque miste e fino a quando gli esami, effettuati ogni volta dall’Asp di Trapani, non risulteranno idonei per la balneazione. La tutela del nostro mare e del nostro ambiente in generale è un punto sul quale interverremo con attenzione costante come già fatto in questi primi mesi”.