AMBIENTE

Alcamo, consiglio aperto e “no” secco ad impianto biogas: al via una petizione

No all’impianto di biogas in contrada Citrolo. Voce praticamente unanime da parte della comunità locale che al consiglio comunale straordinario aperto di ieri convocato al “Cine Marconi” si è espressa in modo netto: dal governo cittadino ai consiglieri comunali, passando anche per il comitato cittadino di fresca istituzione e dalle associazioni ambientaliste.

Quasi un dibattito da uno contro tutti con il solo Tommaso Cassata, consigliere delegato della ditta Asja che ha presentato la proposta progettuale di realizzazione dell’impianto di biogas, a difendere le razioni di un impianto che sulla carta potrebbe trattare fino a quasi 150 mila tonnellate pari ad un fabbisogno superiore all’intera provincia di Trapani. Il sindaco Domenico Surdi a conclusione del consiglio è stato categorico:

“Questo governo cittadino e il consiglio comunale – ha affermato – non darà alcun assenso se non avrà tutte le garanzie del caso. Non ci deve essere la minima ombra di rischio sotto il profilo ambientale e della salute. Devo dire che quanto detto nel corso del dibattito non ha fatto altro che rafforzare le nostre perplessità”. Surdi fa riferimento a quanto detto da Aurelio Angelini ed Eugenio Cottone, il primo docente all’università di Palermo di Sociologia dell’ambiente e il secondo dirigente tecnico chimico della Regione Siciliana nonché già consigliere nazionale dei chimici.

Angelini ha parlato di “privilegiare l’impiantistica pubblica”, Cottone è stato anche più duro ed esplicito: “Questo tipo di impianto – ha evidenziato – prevede un trattamento termico che non mi convince affatto sul piano dell’impatto ambientale ed anche della convenienza economica. E sono fortemente critico anche sul tipo di tecnologia usata che non è certamente evoluta”. Non poteva che esprimere ulteriori perplessità anche l’associazione ambientalista Ecò che ha presentato le osservazioni alla Regione al progetto presentato dalla ditta Asja:

“Dietro la lavorazione della biomassa – ha evidenziato il presidente Massimo Fundarò, già assessore all’Ambiente del Comune alcamese – non c’è alcun vantaggio economico o ambientale. Abbiamo avviato una petizione che spero tutti gli alcamesi firmino per dire no a questo impianto che non porterebbe alcun beneficio al territorio”.

Ad essere stato costituito nei giorni scorsi un comitato cittadino contro la costruzione dell’impianto di biogas la cui presidente Rosalba Puma, che ricopre anche il ruolo di consigliera comunale, è intervenuta in maniera netta sul merito: “Il Comune nel dare i pareri tecnici negativi alla ditta Asja – ha rilevato – ha fatto emergere come dal punto di vista tecnico e progettuale ci siano tantissime carenze, a volte anche imbarazzanti”.

Ovviamente tutt’altra la tesi che ha esposto il rappresentante della ditta: “Noi produciamo solo biometano e compost di qualità attraverso il processo di digestione anaerobica – ha spiegato Cassata – ed oggi questa è la tecnologia più sicura dal punto di vista anche della letteratura scientifica maggioritaria. E’ un impianto che non ha emissioni odorigene e consente anche di garantire bassi costi alle pubbliche amministrazioni che ne faranno uso. Per il resto non vogliamo imporre niente a nessuno, siamo aperti ad eventuali proposte e interlocuzioni”. Da considerare che è la Regione che in materia ha competenza e quindi potrebbe comunque autorizzare l’impianto andando oltre ai pareri negativi espressi dal municipio.

Sotto questo aspetto l’assessore regionale Mimmo Turano ha fatto un’apertura al governo cittadino: “Da parte nostra massima attenzione a questo tipo di impianti ma è chiaro che non possiamo congelare tutto, stiamo parlando di una ditta che è un colosso nel settore. Dico no a posizione ideologiche e pregiudizi, di sicuro saranno rispettate le norme che regolano la materia”.