AGRICOLTURA

Partinico, manomesse condotte della diga Jato: probabile furto di acqua

Ennesimo danneggiamento degli impianti della diga Jato. Qualcuno nei giorni scorsi ha fatto letteralmente saltare due condotte fuori terra, cosa che ha comportato la fuoriuscita di un ingente quantitativo di acqua. E’ accaduto nei pressi di viale dei Platani, vicino un noto supermercato, e in contrada Mangiaracina-Giambrone, dove l’acqua è stata fatta fuoriuscire da un bocchettone che sfocia ovviamente su una delle tante aree agricole coltivate.

Si pensa che non si è di fronte ad un semplice atto vandalico ma la mano potrebbe essere quella di qualche abusivo che a fronte della mancata prenotazione dell’acqua negli uffici del Consorzio di Bonifica abbia comunque voluto usufruire del servizio di erogazione idrica. Episodi che spesso si sono verificati, specie negli ultimi anni, vale a dire da quando ci sono dei controlli più serrati sulla distribuzione idrica dell’acqua dalla diga Jato per l’agricoltura.

Con immediatezza la squadra dell’ufficio di Partinico ha effettuato l’intervento di riparazione, riuscendo così a tamponare la perdita idrica al massimo. Se da una parte ci sono i soliti furbetti, dall’altra però c’è un problema di fondo per l’agricoltura del partinicese che è servita proprio dalla diga Jato. Il problema è quello infrastrutturale e si trascinano da tempo immemorabile: le condotte sono vecchie di mezzo secolo, molti tratti non sono funzionanti, altri solo a singhiozzo, altri ancora sono realizzati con il vecchio cemento-amianto che oramai è stato bandito per la sua pericolosità per la salute.

Per tutto il periodo estivo sono stati utilizzati appena 4,2 milioni di metri cubi d’acqua per l’agricoltura, stiamo parlando quindi della metà rispetto a quanto concesso come quota parte dalla Regione nel criterio di suddivisione della risorsa idrica dall’invaso Poma. Numeri che mettono in evidenza come effettivamente ci sia stata poca acqua messa a disposizione dell’agricoltura. D’altronde i contratti sono stati all’incirca 1.200 nella stagione estiva appena trascorsa, pochissimi se si considera che l’area da servirebbe si espande per circa 7 mila ettari tra le campagne di Partinico, Balestrate, Trappeto  e marginalmente Borgetto e Terrasini.