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Alcamo, macigno al Comune di crediti mai riscossi: il conto sale a 28 milioni di euro

Restano pesanti come un macigno i crediti di dubbia esigibilità per il Comune di Alcamo. Dall’ultimo accertamento della Ragioneria sono pari a 28 milioni di euro: si tratta di soldi mai riscossi dal municipio (tasse, sentenze favorevoli, multe, etc…) nell’ultimo trentennio e di cui ora non si ha certezza se sono giuridicamente riscuotibili. In molti casi, considerato il lunghissimo tempo trascorso, è intervenuta la prescrizione. Così come restano pesanti anche i costi fissi legati a stipendi di personale e funzionamento degli uffici e dei servizi (elettricità, gas, cancelleria, etc…): all’incirca 40 milioni di euro.

Mette le mani avanti il governo cittadino targato dal Movimento 5 Stelle: la “grancassa” relativa all’avanzo di amministrazione pari a quasi 9 milioni di euro recentemente certificato sempre dagli uffici della Ragioneria, che ha fatto pensare ad un Comune che scoppia anzi fin troppo di salute e che quindi può spendere e non lo fa, è in realtà solo sulla carta.

In tutto questo pesa un altro numero, vale a dire quello del disavanzo strutturale che oggi è di 1,3 milioni di euro riconosciuto nel 2015 con l’allora riaccertamento straordinario collegato alla famosa armonizzazione contabile che ha per l’appunto imposto un nuovo e più reale metodo per l’approvazione di un bilancio comunale dove non vengono più considerati gli incassi fittizi, quindi i crediti di dubbia esigibilità.

“Il Comune è in passivo – afferma il sindaco Domenico Surdi – e lo si accerta con il risultato di amministrazione, debito che comporta delle conseguenze sul piano tecnico per la spesa. Le somme dell’avanzo non si possono usare liberamente per questo debito da 1,3 milioni se non si estingue, per il semplice motivo che non si possono utilizzare economie di parte corrente”. Nel calderone dei crediti di dubbia esigibilità ci sono somme importanti da dovere riscuotere.

Se ne cominciò a parlare timidamente quando era sindaco Sebastiano Bonventre. Sono emersi tutta una serie di crediti vantati nell’ambito di controversie giudiziarie. Saltarono fuori le ditte che gestivano il servizio di carro attrezzi e su cui ci fu pure un’indagine giudiziaria, oppure il caso dell’ex vigile urbano condannato perchè intascava le multe, o ancora un ex dipendente che doveva restituire parte dei soldi in seguito alla revisione di una precedente sentenza a lui favorevole.

In mezzo a questi crediti ci sono anche migliaia e migliaia di cartelle esattoriali mai riscosse per le difficoltà dell’ente a perseguire morosi ed evasori. Con la successiva gestione commissariale del municipio, passati nel 2015 nelle mani di Giovanni Arnone e sino al giugno del 2016, è stato avviato il recupero crediti con incarichi esterni ad avvocati. Ma oramai quello che è andato perso non si potrà recuperare per effetto delle prescrizioni e di vari altri motivi tecnico-normativi. Le cause di questo mancato recupero nei decennio restano per lo più oscure: in passato si è sempre parlato di carenza d’organico negli uffici preposti.

Storia difficile da digerire in un Comune che in passato ha avuto 700 unità in servizio, anche se non tutte a tempo pieno, tra dipendenti e precari. In prospettiva immediata l’amministrazione annuncia nuove assunzioni per potenziare gli uffici: “I pensionamenti al prossimo 31 dicembre saranno 25 per il personale a tempo indeterminato – evidenzia Surdi -. Bisognerà lavorare su questo fronte”.