Il reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Civico di Partinico si arricchisce di una nuova tecnologia che diventa punto di riferimento per la sanità dell’intera Sicilia occidentale. Arriva infatti “l’isteroscopia ambulatoriale chirurgica” e la miniresettoscopia, tecniche endoscopiche dirette, mini invasive, da eseguire in ambulatorio o in sala operatoria, in grado di trattare le patologie endouterine.
Grazie alle nuove tecnologie e ad esperti chirurghi, con questa tecnica è possibile operare in ambulatorio, senza anestesia e senza particolare difficoltà, le pazienti con malformazioni uterine, polipi e miomi. E’ inoltre possibile la diagnosi precoce del cancro endometriale e la diagnostica per l’infertilità. Negli ultimi anni è stata inoltre introdotta la chirurgia per le patologie della cicatrice da taglio cesareo. Per il reparto partinicese, diretto dal responsabile Rocco Billone (nella foto a sinistra), arriva un ulteriore riconoscimento anche in seguito all’ingresso di un altro medico, Antonio Accardi (a destra), specialista in Ginecologia e Ostetricia.
L’equipe oggi è in grado di effettuare sedute di chirurgia isteroscopica ambulatoriale con ‘Laser Leonardo’. Con tale tecnica le pazienti vengono sottoposte a chirurgia isteroscopica ambulatoriale, senza anestesia, con possibilità di rimuovere polipi uterini, piccoli fibromi e malformazioni uterine. Il tutto peraltro con la ricetta del medico curante, pagando un semplice ticket. Effettuate anche sedute di chirurgia isteroscopica in sala operatoria per la rimozione, in sedazione leggera, di grossi polipi e miomi.
In questo caso viene utilizzata la tecnica della miolisi isteroscopica, grazie alla quale i fibromi vengono “liquefatti” con la fibra laser, senza necessità di fare incisioni addominali. “L’energia luminosa del laser – afferma il dottore Accardi – permette inoltre di non interferire con il mezzo di distensione e riduce ulteriormente le complicanze della tecnica, già di per se basse. Il vantaggio dell’utilizzo dell’energia laser sul tessuto uterino e sulle sue cellule è la completa e definitiva denaturazione, eliminando il rischio possibile di ‘neoangiogenesi’ tessutale, particolarmente utile per esempio nel trattamento di miomi, polipi e utero setto”.
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