CRONACA

Montelepre, sgominato giro di prostituzione: tre arresti, tra loro il nipote del bandito Giuliano

I carabinieri hanno sgominato un giro di prostituzione minorile a Montelepre. Tre le persone arrestate tra cui il monteleprino Giuseppe Sciortino, 71 anni, nipote del bandito salvatore Giuliano e titolare dell’albergo in paese dove si sarebbero consumati gli incontri sessuali. Gli altri due arrestati sono di Carini.

Per tutti e tre le accuse a vario titolo sono di violenza sessuale aggravata anche nei confronti di minori di 14 anni, truffa aggravata dalla condizione di minorata difesa delle persone offese, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Ad eseguire gli arresti i carabinieri della stazione di Montelepre in esecuzione di ordinanza emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani, Emanuele Cersosimo. Le indagini si sono sviluppate in seguito ad una denuncia per il furto di una piccola somma di denaro in casa di una delle ragazzine che sarebbero state costrette a prostituirsi.

I carabinieri hanno ascoltato la vittima che ha raccontato la sua odissea. Soggiogata psicologicamente, in quanto minacciata di essere sottoposta a una di quelle “magie” che l’avrebbero maledetta per sempre, e in cambio di modestissime somme di denaro, la giovane ha detto di essere stata anche palpeggiata da uno dei tre arrestati, un carinese di 62 anni che si spacciava di essere capitano dei carabinieri ed esorcista. Da qui sono cominciate le certosine indagini dei militari dell’Arma, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali.

In questo modo si è riusciti a ricostruire il quadro probatorio in cui è emerso che le vittime non solo erano minorenni ma anche “pescate” da un contesto socio-culturale molto arretrato, addirittura in un caso ci si sarebbe approfittati di un soggetto on handicap mentali. Il finto ufficiale dei carabinieri eseguiva riti catartici finalizzati a intimorire le proprie vittime sino a condizionarne le scelte, affermando, tra l’altro, di essere in grado di comunicare con i defunti, di scagliare anatemi ed esercitare poteri oscuri.

Attraverso questo modus operandi l’indagato riusciva a sfruttare lo stato di prostrazione psicologica in cui riduceva le proprie vittime per incidere sulla capacità di resistenza alle sue richieste sessuali o economiche ed indurle, in alcuni casi, ad avere rapporti sessuali contro la loro volontà. La donna indagata destinataria della misura cautelare dell’arresto in carcere, una ventenne, oltre a rispondere del reato di corruzione di minore nei confronti di un ragazzo di età inferiore ai 14 anni, ha concorso, insieme all’indagato principale, nelle condotte di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, attraverso l’individuazione di giovani ragazze da avviare all’attività di prostituzione per poi appropriarsi in alcune circostanze di parte del denaro corrisposto dai clienti.

Da ultimo, destinatario del provvedimento cautelare è proprio il nipote del bandito Giuliano responsabile secondo l’accusa di aver favorito l’attività di prostituzione consumatasi all’interno della struttura ricettiva di Montelepre da lui di fatto gestita insieme al titolare ufficiale. Addirittura a lui viene addebitato di aver consumato rapporti sessuali con una donna affetta da gravi disturbi psichici e ricoverata presso una struttura sociosanitaria semiresidenziale.
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