CURIOSITA'

Alta velocità, Salini fa viaggiare i siciliani a 200 all’ora

Salini Impregilo ha avviato i cantieri per portare l’alta velocità in Sicilia. Entro la fine del 2025 i cittadini potranno spostarsi tra Palermo e Catania a una velocità massima di 200 km/h. Dal 2020, tuttavia, potranno già vedere i primi benefici in termini di riduzione dei tempi di viaggio.

Il nuovo tracciato è un segnale positivo per il settore delle infrastrutture che in Italia soffre di gravi debolezze che vanno dalle scarse risorse pubbliche per gli investimenti alla farraginosità delle procedure per gli appalti. In pochi anni il nostro paese ha perso 600 mila posti di lavoro, ha assistito al fallimento di 120 mila aziende e realtà storiche come Astaldi, Condotte, Trevi, Grandi Lavori Fincosit e Cmc stanno attraversando forti periodi di crisi. I dati non sono tuttavia così nefasti. L’Italia, infatti, può ancora contare su imprese che godono di buona salute, come Salini Impregilo, la cui solidità è da ascrivere, in primo luogo, alla continua scalata sui mercati esteri, dagli Stati Uniti alla Francia fino all’Australia.

Con una previsione di grandi progetti del valore di oltre 600 miliardi di euro da realizzare nei prossimi tre anni, puntare all’internalizzazione è, del resto, diventato un obbligo per qualunque operatore di settore. Certo, anche in questo caso non mancano le difficoltà, a cominciare dalla presenza di imprese concorrenti grandi due, tre, dieci volte di più di quelle italiane, con ampia patrimonializzazione, maggior facilità di accesso al mercato dei capitali e, da non sottovalutare, il supporto del sistema-Paese.

Di fronte a questo scenario emerge quanto la dimensione sia un elemento primario per competere a livello internazionale, per avere maggiore accesso al mercato del credito e per disporre di maggiori capacità di investimento nei campi delle tecnologie innovative, della salute, della sicurezza e anche in attrazione e formazione dei giovani talenti.

Ma se la sfida è doppia, in Italia e all’estero, sta avanzando come soluzione quella di individuare una realtà di dimensioni importanti che consolidi le diverse imprese, singolarmente troppo fragili. Dall’analisi condotta, Salini Impregilo emerge come il catalizzatore più idoneo: con un giro d’affari di 6,5 miliardi di euro, avrebbe infatti tutte le caratteristiche (capacità di investimento nonché talenti, competenze ed efficienza) per sfidare i concorrenti internazionali garantendo al Paese modernizzazione e sviluppo.