ENTI LOCALI

Partinico, grana del dopo-dimissioni del sindaco: la giunta non può deliberare neanche le urgenze

Non bastava in sè già la grana delle dimissioni del sindaco dopo appena 10 mesi di governo. Siccome al Comune di Partinico i guai non arrivano mai da soli, ieri mattina è emerso un problema nel problema. In attesa dell’avvento del commissario straordinario che sarà nominato dal governo regionale, gli amministratori rimasti in carica non potranno eventualmente deliberare atti urgenti e indifferibili. Difatti a causa di quell’onda lunga della crisi politica, che da tempo si trascinava al palazzo di città, nello scorso mese di aprile si dimisero due dei 5 assessori in carica che non sono stati mai nel frattempo rimpiazzati.

L’ulteriore dimissione del sindaco Maurizio De Luca ha in buona sostanza fatto venire meno il cosiddetto “quorum strutturale” che aveva permesso sino a prima dell’addio del primo cittadino di poter deliberare anche in assenza di due suoi componenti proprio perchè ad essere in carica erano quattro amministratori, cioè la metà più uno della composizione di governo. Ecco perchè il segretario generale del Comune Lucio Guarino (nella foto) ha preso carta e penna per segnalare all’assessorato regionale alle Autonomie locali, al di là delle dimissioni del sindaco, soprattutto questa problematica che di fatto congela ogni tipo di azione amministrativa di cui necessita una formale deliberazione di giunta:

“Non potranno essere esercitatele competenze della giunta municipale – scrive Guarino nel documento – in quanto, essendo già state rassegnate le dimissioni dalla carica di assessore di due dei sei componenti, con le dimissioni anche del sindaco non sussiste il quorum strutturale per potere operare”. Appare a questo punto verosimile che, sulla scorta di questa missiva, il governo regionale possa anche accelerare i tempi per l’invio del suo commissario su Partinico. Generalmente i tempi oscillano tra i 30 ed i 45 giorni, come ad esempio accaduto nel 2017 quando si dimise l’allora sindaco Salvo Lo Biundo a cui succedette per un anno il commissario Maurizio Agnese.

Un’accelerazione quasi necessaria dal momento che di fatto non può essere fatta un’azione amministrativa tampone per questa situazione particolare che riguarda proprio Partinico. La giunta è esattamente dal 6 aprile scorso che non dispone del suo plenum, vale a dire il numero pieno di tutti i suoi componenti. La prima a lasciare fu Rosi Pennino, esponente di Forza Italia, per ragioni comunque non politiche ma personali. A ruota la seguì qualche settimana dopo, per motivi questa volta politici e non solo, Giuseppe Franzone.

Quest’ultimo dapprima si è ritrovato i due consiglieri che lo sostenevano da un giorno all’altro transitare da una lista civica a Forza Italia; in quelle stesse ore, però, venne travolto da una polemica: la sua auto fu immortalata dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza privato mentre qualcuno non identificato apriva lo sportello e gettava per strada un sacchetto della spazzatura. Le trattative per la sostituzione di entrambi gli assessori furono portate avanti ma comunque non ebbero la massima celerità e forse anche perchè il sindaco già in quei giorni stava maturando l’idea di lasciare il governo della città.