Castellammare del Golfo, sommerso strutture ricettive: guerra di numeri tra Comune e categoria

E’ guerra di numeri tra il Comune di Castellammare del Golfo e la Assolocatur, la neonata associazione che tutela gli interessi delle locazioni turistiche per affitti brevi. I dati resi noti dall’amministrazione comunale riguardo ad un massiccio fenomeno di sommerso nell’ambito del settore delle strutture ricettive a vario titolo sono stati contestati dall’organizzazione di categoria.

Nei giorni scorsi si era parlato di sole 84 strutture ricettive in attività secondo quanto risultava dal Suap, lo sportello unico per le attività produttive, a fronte per di una verifica on line fatta dalla polizia municipale in cui sarebbe emerso che invece l’esistenza di 966 unità immobiliari in cui era possibile prenotare per pernottamenti. Una sproporzione enorme che avrebbe come conseguenza un’enorme evasione anche della tassa di soggiorno, introdotta già da tre anni in città e che prevede il pagamento per ogni giorno di pernottamento del singolo turista di una tariffa che varia da 50 centesimi a 2,50 euro da corrispondere nelle casse del Comune.

L’Assolocatur però contesta la posizione assunta dall’amministrazione comunale: “Delle 966 strutture tra extra alberghiere e all’area aperta,  citate nel comunicato, – scrive l’associazione – gran parte di queste, sono certamente  rappresentate da affitti brevi, entro quindi i 30 giorni, di locazioni di appartamenti a fine turistico, per i quali non  è necessario nessun adempimento amministrativo presso il Suap e  che nulla hanno a che vedere con le strutture alberghiere ed extralberghiere per le quali invece è necessaria la Scia da presentare allo sportello, ai fini dell’avvio dell’attività e relativa classificazione in stelle”.

Una presa di posizione che mira a fare da scudo sui titolari di questo tipo di immobili che, a detta dell’associazione, ad oggi hanno operato  conformemente alla legge e pertanto non sono da considerare “attività sommersa”,  avendo regolarmente pagato le tasse.