ENTI LOCALI

Partinico, nessun dipendente comunale vuole andare al cimitero: si fa ricorso a sorteggio

AAA… operai per il camposanto cercasi a Partinico. Difficile riuscirli a trovare nelle pieghe di una pianta organica del Comune che con i suoi circa 350 tra impiegati e precari sembra avere sulla carta un’enormità di scelta, salvo poi emergere sempre i soliti problemi nell’individuare soprattutto lavoratori disposti a uscire fuori dagli uffici del palazzo di città per mettere mano a seghe, guanti, pale e rastrelli.

Stessa situazione che si è materializzata in questi giorni per il cimitero dove da tempo si trascina un problema di enorme carenza di personale. Alla fine per riuscire a trovare qualcuno che sostituisse i contrattisti in servizio è stato addirittura necessario fare ricorso al sorteggio. Vicenda alquanto singolare in un Comune dove il “lavoro sporco” sembra non piaccia a nessuno, nemmeno a chi invece da contratto e per profilo professionale lo dovrebbe fare.

In questo caso parliamo di lavoratori inquadrati come categoria “A”, a cui appartengono i cosiddetti custodi dei beni pubblici, quindi gli addetti all’apertura e chiusura delle varie strutture, e che possono anche svolgere mansioni d’ufficio come fotocopie, trasporto documenti e altro di simile. Ecco, evidentemente questi ultimi incarichi sono i preferiti mentre spostarsi per aprire i cancelli di un cimitero non sembra una cosa per nulla appetibile.

E quando un dirigente si ritrova a dover quindi decidere chi utilizzare per queste mansioni meno appetibili ecco che spunta puntuale l’imbarazzo. Sotto questo aspetto, però, la responsabile del Settore 4 Sviluppo del Territorio e Cura della Città Anna Maria Rizzo assicura che i motivi che l’hanno spinta a utilizzare questo singolare metodo, per assegnare i lavoratori in un determinato servizio, non sono stati affatto dettati dall’imbarazzo: “Il criterio adottato del sorteggio – sottolinea – è quello dell’assoluta imparzialità”.

Ad essere stati sorteggiati quattro impiegati di categoria A che quindi dovranno andare al cimitero in sostituzione delle attuali 4 unità di precari, impiegati a 21 o 24 ore settimanali. La situazione di emergenza che si è venuta a creare oggi è figlia di un problema che si trascina da diverso tempo: “Questo personale ha diritto alle

ferie che per esigenze di servizio sono state rinviate di anno in anno – aggiunge la Rizzo -. Ora però c’è un accumulo molto pesante di ferie pregresse a cui bisogna mettere un punto. Io sono alla guida di questo ufficio soltanto da tre mesi, quindi ancora devo inquadrare la situazione più complessivamente. Infatti questa scelta degli operai non è ancora definitiva ma è in divenire, per cui nulla è stato stabilito con certezza”.