POLITICA

Partinico, rissa sfiorata in una riunione di Diventerà Bellissima: niente congresso cittadino

Le scorie sono tutt’altro che dimenticate. All’interno di Diventerà Bellissima, che appena un anno fa esprimeva un sindaco e la maggioranza relativa in consiglio comunale con i suoi 5 esponenti, permane l’assoluto caos. Al punto che non è stato possibile neanche stabile la data per la convocazione del congresso cittadino. Nella prima riunione fissata dopo le dimissioni del sindaco Maurizio De Luca è scoppiato il putiferio e si è persino sfiorata la rissa.

Ad arrivare quasi al contatto fisico Totò Giordano (nella foto a sinistra), uno degli iscritti della base tra i più attivi, con il consigliere comunale Erasmo Briganò (a destra) al culmine di un serrato botta e risposta. Alla fine si è frapposti fra i due il padre di Erasmo, Enzo, già assessore comunale e consigliere provinciale, e a quel punto è nato un parapiglia senza comunque conseguenze fisiche.

Alla tirata dei conti è stato stabilito di non convocare alcun congresso cittadino a Partinico: “Vorrei però che fosse chiaro – evidenzia il consigliere comunale Toti Comito – che la decisione è stata presa all’unanimità e non per i toni accessi alla riunione cittadina, dove sicuramente le fratture sono tutt’altro che insanabili. Il congresso non si celebra perché continuiamo a registrare l’assenza dei vertici del partito palermitano e crediamo che non si possa fare un passo del genere senza mettere al centro dei contenuti politici. Preferiamo un commissariamento e questa posizione è stata condivisa da tutti quanti, vorrei fosse chiaro”.

“Faremo valutare alla segreteria provinciale la nostra proposta – aggiunge uno dei tesserati della prima ora, Enzo Paradiso, già assessore comunale – di un commissariamento a tempo, rinviando magari a settembre il congresso che possa essere di spessore e dunque pieno di contenuti”. Per la cronaca l’uscente coordinatore cittadino Valerio Di Trapani ha espressamente detto di non avere alcuna intenzione di ricoprire alcuna carica interna al partito.

Ritornando alla riunione la tensione si è alzata subito in apertura: dopo appena 5 minuti Giordano interviene, a fronte delle critiche di Briganò rispetto all’operato del sindaco dimissionario accusato di non aver avuto la forza di dialogare con la base, sostenendo che al contrario tutti avessero avuto una colpa con il naufragio del progetto politico. Una parola tira l’altra e Giordano si alza minacciosamente dalla sedia urlando: “Ti do uno schiaffo”.

Poi il contatto e l’intervento di varie persone che ha diviso i contendenti. I due protagonisti della rissa sfiorata cercano di gettare acqua sul fuoco: “Direi che è assolutamente esagerato parlare di alta tensione – afferma Erasmo Briganò -, semmai direi che c’è stato uno scambio di opinioni che fa parte di una normale dialettica all’interno di un partito”.

“Già un’ora dopo il fatto è stato tutto chiarito – aggiunge Giordano – e per me è tutto finito lì. Voglio precisare che non ho alzato le mani a nessuno, non c’è stato alcun contatto fisico. Credo soltanto che adesso dobbiamo ripartire tutti insieme senza cercare capri espiatori e ripartire più forti di prima”.