CRONACA

Partinico, arrestato architetto per corruzione: il suo nome lo ha fatto il “re dell’eolico”

Un partinicese finisce in manette nell’ambito dell’inchiesta sul famoso caso Arata. Si tratta di Giacomo Causarano (nella foto), 60 anni, architetto e funzionario dell’assessorato regionale all’Energia. Oggi sono scattate le manette ai suoi polsi dopo che era finito già da tempo sotto indagine in seguito ai primi arresti di Paolo Arata, consulente della Lega, del figlio Francesco e dell’imprenditore alcamese Vito Nicastri.

L’arresto di Causarano è arrivato per effetto della collaborazione con gli inquirenti che avrebbe avviato lo stesso Nicastri. Il “re dell’eolico”, che da decenni si dice abbia forti legami con le istituzioni ai vari livelli nell’ambito di vari affari milionari nel versante delle energie rinnovabili, rischia quindi di far crollare un vero e proprio sistema fatto da commistioni tra colletti bianchi e mafia.

Nicastri, ad esempio, è considerato il finanziatore della latitanza di Matteo Messina Denaro. Per Causarano l’accusa in particolare sarebbe di corruzione: in qualità di funzionario all’assessorato all’Energia avrebbe in qualche modo agevolato le pratiche del gruppo Arata-Nicastri nell’ambito proprio di progetti legati all’energia rinnovabile.

Dall’indagine sarebbe venuta fuori anche una presunta mazzetta data al funzionario partinicese, camuffata sotto forma di pagamento di una prestazione professionale, per agevolare e velocizzare iter amministrativi di interesse del consulente della Lega e del suo socio occulto Nicastri.

Con Causarano arrestato questa mattina anche l’imprenditore milanese Antonello Barbieri con l’accusa di intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio e corruzione: sarebbe socio occulto di Arata e Nicastri.