Comunicato stampa

Partinico,revoca del bene confiscato, il comunicato di Libera-mente

In relazione alle notizie di stampa relative alla revoca della concessione del bene confiscato ad Antonino Geraci e assegnatoci tramite partecipazione a bando pubblico, con Delibera Municipale n. 190 del 30/08/2007, teniamo a precisare quanto segue:
Il 25/03/2019 il segretario comunale dott.re Lucio Guarino, il responsabile dell’Ufficio Beni Confiscati, signor G. Lombardo e la dott.ssa Elena Ciravolo Legale, Rappresentante della Libera-Mente Società Cooperativa Sociale, si recavano in contrada Cannizzaro, dove è ubicato il bene in questione ed effettuavano un sopralluogo di verifica, come da prassi sporadicamente, il Comune, proprietario del bene è obbligato a fare.
In quell’occasione il Comune diffidava, con lettera del 26/03/2019 prot. N.5122 la società per aver rilevato alcune criticità ed sollecitava a eseguire alcune attività:
1) Fresatura del terreno
2) Raccolta dei limoni
3) Potatura
4) Inoltre si provvedeva a collocare, all’esterno del cancello, il cartello “Bene confiscato alla mafia…“come previsto dal contratto di comodato d’uso gratuito stipulato dall’ente con la società.
1) Riguardo la fresatura del terreno, il 19 aprile 2019, la cooperativa si premurava a ripulire, incaricando una ditta locale, che, con l’ausilio di n. 2 trattori muniti di trancia legna, ha provveduto ad estirpare dal terreno le erbacce e i rovi. La ditta specializzata ha tranciato il terreno in modo adeguato, non procedendo alla fresatura, poiché quest’ultima, come è noto, avrebbe distrutto le radici degli alberi che crescono in modo superficiale, mettendo in sofferenza l’albero stesso. Si specifica che il limoneto è alquanto vecchio (più di 50 anni!!) e necessita, a detta di esperti agronomi, di essere totalmente estirpato.
2) Raccolta dei limoni: nel mese di maggio e giugno, in modo saltuario, si procedeva alla raccolta dei limoni in regime biologico certificato. I frutti, alquanto malandati e pieni di cocciniglia, sono stati conferiti all’industria con un prezzo misero di 0,20 euro al kg. Sono stati raccolti 1722 kg di limoni, pochi per 2 ha di limoneto. Con alberi sani e giovani, fino a qualche anno fa, producevano almeno 4000 kg a fioritura.
3) Potatura: è stato contattato un potatore esperto che ha sconsigliato di potare gli alberi a giugno poiché il periodo giusto è febbraio/marzo; l’esperto inoltre sottolineava che dai primi di giugno ai primi di settembre è per legge vietato bruciare gli scarti della potatura, per rischio incendi. Quindi la società decideva di procedere con la potatura nel periodo indicato dall’esperto. E’ stato comunque ripulito e sistemato il magazzino che nel 2016 la cooperativa ha ristrutturato. A fine giugno, la società comunicava al sig. Lombardo l’impossibilità a procedere con la potatura e che quest’ultima sarebbe stata espletata a febbraio del 2020.
4) Targa: negli anni sono stati posti nel cancello d’entrata (in comune ad altro limoneto ancora di proprietà degli eredi di Geraci) diversi cartelli, che periodicamente sono stati sottratti. Il cartello, per tale motivo, è stato posto all’interno del magazzino. Ed è ancora lì. Non è stato posizionato per prudenza, aspettando di essere a conoscenza della data del sopralluogo ed apporlo qualche giorno prima.
Il 13 agosto scorso, la dott.ssa Ciravolo, riceveva una telefonata dal sig. Lombardo nella quale veniva informata della revoca immediata della concessione del bene, poiché senza avvisare nessuno dei soci della cooperativa, era stato effettuato un ulteriore sopralluogo che non aveva evidenziato nessun miglioramento nello stato del bene (?)
Si tiene, infine, a precisare che la cooperativa sta attraversando un momento difficile sul versante economico/finanziario che si ripercuote sulle dinamiche relazionali interne alla società, pertanto la revoca del bene confiscato ha aggravato la condizione interna (acuendo il malcontento tra i soci) e ledendo l’immagine esterna.
Nonostante tutto, i soci hanno sempre svolto qualsiasi attività nel migliore dei modi, apportando modifiche sia al limoneto che al fabbricato. Le attività sono accuratamente elencate nelle relazioni annuali in possesso del Comune. Pertanto non è mai stato usato impropriamente il bene confiscato, come riferito da notizie di stampa.
La cooperativa non intende opporsi, ma solo contestare la decisione del Comune di Partinico e sottolinea di avere sempre manifestato un profondo senso di responsabilità, custodendo qualsiasi bene confiscato senza mai sottrarsi ad iniziative legate alla valorizzazione del territorio e della legalità. L’atto di revoca del Comune di Partinico viene ritenuto pretestuoso ed oltremodo eccessivo, al punto da mettere a repentaglio diversi posti di lavoro. Al più presto si provvederà a riconsegnare le chiavi del cancello d’accesso al bene.

Partinico, lì 22/08/2019

Il Presidente

Dott.ssa Elena Ciravolo

Foto terreno tranciato

Foto raccolta dei limoni