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Partinico, asili mai più riaperti: sindacati e operatrici organizzano protesta al municipio

Si mobilitano i sindacati e indicono una protesta davanti al palazzo di città per martedì prossimo. Lamentano l’inerzia del Comune di Partinico sul fronte della riattivazione dell’asilo nido, nonostante il finanziamento incassato dalla Regione di 150 mila euro.

Il commissario straordinario che regge il governo della città, Rosario Arena, mette le mani avanti: con questi soldi non si potrà comunque ridare lavoro a tutti gli operatori che un tempo erano impiegati in questo servizio. Su questo fronte si innesca la protesta dei sindacati che chiedono garanzie occupazionali per le storiche lavoratrici degli asili nido della città, rimaste senza occupazione dopo che lo scorso anno il Comune, per ragioni economiche dettate dal dissesto finanziario e dalle sue norme restrittive, ha deciso di chiudere.

“L’amministrazione comunale di Partinico – afferma Francesco Paolo Vitale, segretario provinciale Cisal Terziario di Palermo – non ha preso in questi mesi alcuna posizione circa il problema delle lavoratrici degli asili nido che da oltre un ventennio hanno operato nel settore e licenziate a causa della chiusura degli asili. La Regione Sicilia, tenuto conto dello stato di dissesto di vari Comuni siciliani, e fra questi Partinico, ha stanziato la somma di 150 mila per il nostro Comune, somma che l’amministrazione non ha ad oggi utilizzato e che avrebbe garantito un largo periodo di lavoro per gli operatori del settore. Oggi, malgrado i ripetuti nostri solleciti, non sono emerse novità di alcun tipo né iniziative amministrative per il futuro delle lavoratrici. In tal modo l’amministrazione ha mostrato totale indifferenza verso tale personale che, dopo oltre un ventennio di lavoro, si ritrova in mezzo alla strada”.

Sulla base di queste motivazioni è stato organizzato per martedì 24 settembre alle 9,30 un sit-in di protesta in piazza Umberto I, proprio di fronte la sede centrale del municipio.

“Purtroppo abbiamo le mani legate – replica il commissario – e sicuramente con la riapertura di un asilo nido non si potrà garantire lavoro a tutte le operatrici storiche che hanno lavorato in passato nei due plessi. Anzitutto dobbiamo utilizzare i nostri 5 operatori comunali che sono stati appositamente formati e che quindi svolgono questo compito. Non possiamo pensare che siccome paga la Regione allora teniamo ai box i nostri dipendenti, sarebbe come pagare due volte. Sono vicino al problema occupazionale di questi lavoratori delle cooperative ma la situazione è questa e ci dobbiamo attenere alle norme e ad una razionale spesa pubblica”.