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Carini, l’anatema dell’arcivescovo contro i mafiosi: “Fuori dalle confraternite”

“Della coerenza della vita cristiana fa parte il rispetto delle legalità che è cosa differente dal legalismo Perciò mi sembra opportuna la norma contenuta nel mio decreto che invita le confraternite a recepire nei loro statuti che  tutti coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o a associazioni più o meno segrete contrarie ai  valori  evangelici o hanno avuto sentenze di condanna per delitti passate in giudicato, non possono far parte di associazioni religiose, confraternite, comitati festa o consigli pastorali”.

Parole dell’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi (nella foto), che è tornato a ripudiare la mafia a chiare lettere, rafforzando il suo pensiero per l’ennesima volta.

Facendo quindi saltare ancora il tabù per cui la chiesa viene additata come poco incisiva nella lotta alla mafia. L’alto prelato ha pronunciato queste parole a Carini in occasione del suo intervento al “Cammino diocesano della Confraternite” al quale hanno preso parte oltre duemila rappresentanti di 127 confraternite.