Cronaca

Partinico, vittima di shock anafilattico: salvato da farmacista e ospedale

Assume un antidolorifico, si sente male e chiede primo soccorso alla vicina farmacia. Scattano i soccorsi, nel frattempo i farmacisti fanno i loro primi interventi in emergenza; poi la corsa in ospedale dove arriva cianotico e le speranze ridotte oramai al lumicino.

Nonostante la situazione disperata alla fine ce l’ha fatta un noto commercialista di Partinico a salvarsi, vittima di un probabile shock anafilattico per un farmaco che aveva appena assunto. Storia a lieto fine ma davvero si è sfiorata la disgrazia a Partinico, sotto gli occhi inorriditi dei tanti clienti che affollavano in quel momento la farmacia. E’ accaduto per l’esattezza all’interno della farmacia Campolino, nel cuore di corso dei Mille nel centro storico.

Quello che sembrava un pomeriggio di routine si è invece trasformato in un incubo quando entra per l’appunto il commercialista che chiede aiuto. Lamentava dei forti disturbi e un affanno evidente nella respirazione. I farmacisti hanno subito capito la gravità della situazione ed è per questo che hanno immediatamente lanciato l’allarme al 118 e nell’attesa hanno prestato le prime cure.

Pare che il malcapitato avesse assunto un antidolorifico che ha avuto nel suo organismo un probabile effetto allergico. Farmacista e collaboratori si rendono subito conto della gravità della situazione e cominciano a prestare le prime immediate cure in attesa per l’appunto dell’arrivo dell’ambulanza.

In pochi minuti il 118 con i suoi operatori si è catapultato sul posto ed ha immediatamente intubato l’uomo per dargli ossigeno e per controllare la saturimetria. Da qui subito la corsa in ospedale dove è arrivato in codice rosso privo di coscienza. A prestare le prime cure al commercialista i medici del pronto soccorso e i rianimatori anestesisti allertati preventivamente in seguito proprio alla segnalazione giunta dal 118.

Il paziente era in condizioni gravissime, praticamente con appena un filo di respiro. L’equipe medica, dopo una serie di interventi come da protocollo in questi casi è riuscita letteralmente a strappare alla morte l’uomo. Chi lo ha assistito ancora oggi ricorda quei momenti drammatici: “Sembrava non ci fosse più nulla da fare, è stato davvero ripreso per i capelli”.

Il commercialista deve la sua vita al farmacista che ha prestato le prime cure e alla sinergia degli interventi: dagli operatori del 118, agli anestesisti, ai medici per arrivare anche agli infermieri. Ognuno ha dato il suo prezioso contributo per evitare una vera e propria tragedia.