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Ergastolo ostativo, Corte di Strasburgo: “L’Italia riformi la legge”

Rifiutata la richiesta di un nuovo giudizio avanzata dal governo. Il presidente della Commissione antimafia: “La Corte va allo scontro” con il nostro Paese

L’Italia deve riformare la legge sull’ergastolo ostativo, che impedisce al condannato di usufruire di benefici sulla pena se non collabora con la giustizia. Lo ha stabilito la Corte di Strasburgo, rifiutando la richiesta di un nuovo giudizio avanzata dal governo italiano dopo la condanna, che adesso diventa definitiva, emessa il 13 giugno.

La Corte a giugno aveva considerato ammissibile il ricorso avanzato dal detenuto per mafia, Marcello Viola, e stabilito che c’era stata una violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani.

Per tutta risposta il governo aveva chiesto che la decisione fosse rinviata per un nuovo giudizio alla “Grande Camera’” Oggi il no definitivo all’Italia, cui viene chiesto di riformare la norma sull’ergastolo ostativo. A Marcello Viola, secondo la decisione del giugno scorso, non verranno versate somme risarcitorie, perché la Corte ritiene che “l’accertamento della violazione fornisca in sè soddisfazione sufficiente per il danno morale sostenuto dal richiedente”. All’Italia spetterà pagare le spese legali sostenute da Viola e quantificate i 6000 euro.

Morra: “Cedu va allo scontro con l’Italia” – La Corte europea dei diritti umani ha deciso di andare allo scontro con l’Italia”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, commentando la sentenza della Corte di Strasburgo. “Non siamo in ginocchio, ma oggi siamo stati sconfitti su un fronte importantissimo”, ha aggiunto.