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Balestrate, mensa scolastica nel 2020: quest’anno non riparte, Comune senza soldi

La mensa scolastica a Balestrate partirà non prima di gennaio 2020 per le scuole materna, elementari e medie di Balestrate. Anche quest’anno così ha deciso il governo cittadino in difficoltà finanziaria. Non ci sono le risorse necessarie per coprire tutti e 9 i mesi e divampa la polemica in consiglio comunale.

“Il sindaco, con una leggerezza infantile, – affermano i rappresentanti del movimento ‘Balestrate partecipata’ – ha dichiarato al consiglio comunale che la mensa scolastica partirà solamente nel 2020. Rizzo per anni ha riempito pagine di giornali e social network di contestazioni all’allora amministrazione del sindaco Totò Milazzo sui ritardi del servizio mensa. E oggi lui che fa? Si comporta in maniera gattopardesca come il suo nemico-alleato. L’assessore alla Pubblica istruzione Marisa Saputo durante l’annuncio dato in consiglio dal sindaco sulla mensa è rimasta seduta, legata alla sedia. Perché di questo si tratta: rimanere ancorati, attaccati alla poltrona e non garantire i diritti degli studenti alla mensa scolastica ma garantire solo i propri interessi”.

Non ci sta il primo cittadino che comunque conferma l’avvio del servizio a gennaio 2020: “I fondi non ci sono e in realtà si è organizzato con i genitori in modo eccellente con il pasto domestico. I primi mesi sarà così e poi si proseguirà con la mensa tradizionale con pasto preparato da una ditta incaricata. Era necessario effettuare una razionalizzazione della spesa in questo ambito perchè negli anni si è scoperto, grazie anche alla collaborazione delle scuole, che molte cose non vanno per il servizio di refezione.

In molti plessi il tasso di utilizzo della mensa era pari al 30 per cento”. Rizzo ribatte a muso duro anche rispetto all’accusa che gli viene mossa di aver contestato la passata amministrazione per non aver garantito il servizio di refezione:

“Oggi i Comuni rispetto a 10 anni fa hanno i trasferimenti dimezzati dalla Regione a fronte di obblighi di legge e servizi da garantire sempre più onerosi. I Comuni sono letteralmente schiacciati da questa situazione. Dieci anni fa ad esempio il trasporto degli alunni pendolari era a carico della Regione; o ancora il ricovero dei pazienti affetti da problemi psichici era co-finanziato da Regione o Asp. Non a caso oggi in tutta la Sicilia ci sono 90 Comuni che sono in dissesto o che hanno dichiarato il pre-dissesto”.