Lavori pubblici

Partinico, illuminazione pubblica ai privati: ci siamo, si limano ultimi dettagli

Ad un passo oramai la firma per l’esternalizzazione del servizio dell’illuminazione pubblica a Partinico tra il Comune e la ditta che oramai un anno fa ha vinto l’appalto. I vertici della stessa società, la Optima srl di Milano, hanno incontrato il commissario straordinario del Comune Rosario Arena e i funzionari del Comune in più occasioni ed è stata trovata l’intesa.

Un faccia a faccia che sembra essere stato risolutivo il cui esito viene guardato con positività dal commissario stesso: “C’erano da limare alcuni aspetti migliorativi del contratto su cui la ditta si era opposta – afferma – ma personalmente ho dato l’aut aut ai rappresentanti della Optima a cui ho detto che non c’erano alternative. Si sono convinti che la cosa è fattibile ed è arrivata l’intesa “.

Il contratto originario è stato integrato anche con alcuni obblighi legati al “protocollo di legalità”: in pratica la ditta si è impegnata a garantire la sua correttezza e l’eventuale perdita dell’appalto nel caso in cui arrivasse un’interdittiva antimafia. Oramai si è agli sgoccioli prima di arrivare al contratto vero e proprio per la firma.

Un lavoro diplomatico che in realtà era già cominciato con la precedente amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio De Luca e che si era ancora maggiormente concretizzato nel periodo in cui è rimasto da solo al comando il vicesindaco Mauro Lo Baido, che ha traghettato il Comune nel periodo tra le dimissioni del sindaco e l’avvento di Arena.

La Optima ha accolto sostanzialmente quasi tutte le richieste formulate dal Comune: nei primi due anni di contratto effettuerà la manutenzione straordinaria; realizzerà 900 punti luce in più; stipulerà anche un’assicurazione contro furti, incendi e atti vandalici; e si farà anche carico della riattivazione di tutto l’impianto di videosorveglianza che solo in parte in città è stato attivato.

Il contratto non è mai stato firmato sino ad oggi proprio perchè il sindaco dimissionario aveva ritenuto troppo oneroso l’appalto che era stato affidato nel periodo antecedente al suo governo della città. Si parla di un costo fissato in 15 milioni di euro per 20 anni di gestione.