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Partinico, un consigliere si dimette: altri due pronti a farlo ma dai colleghi c’è freddezza

Ieri mattina Gianlivio Provenzano (nella foto a sinistra), come aveva ampiamente preannunciato, ha protocollato al Comune di Partinico le proprie dimissioni dalla carica di consigliere comunale. Ha depositato l’atto evidenziando che il provvedimento è irrevocabile e le motivazioni sono state espresse nel suo ultimo intervento in consiglio pronunciato la scorsa settimana.

Le motivazioni sono legate all’accesa litigiosa ed ai continui scontri che hanno caratterizzato in particolare questa legislatura e che hanno portato nel maggio scorso persino il sindaco Maurizio De Luca a rimettere il mandato dopo appena 11 mesi dall’elezione.

“Da diverso tempo – ha detto in aula Provenzano – ho scelto di rimanere in silenzio per una duplice motivazione: la prima è stata la necessita di riflettere seriamente e serenamente prima di parlare o esprimere giudizi; la seconda motivazione sta nel fatto che esistono momenti che proprio per la loro delicatezza necessitano di forme di riflessioni diverse. Ho visto e ahimè continuo a vedere cariche istituzionali in lotta perenne, guerre dichiarate, veleni, asti, a volte anche odio scorrere a fiumi tra i corridoi del palazzo comunale, ed ancora denunce e minacce”.

Adesso nella prossima seduta dovrà essere inserito all’ordine del giorno la surroga di Provenzano: al suo posto Linda La Corte, la prima delle non elette nella lista civica “Partinico Protagonista e Democratica”. In questo modo si ricostituirà il plenum dell’assise che potrà continuare a operare sino alla fine della legislatura prevista per la primavera del 2020. E’ circolata la voce di possibili dimissioni di massa ma in realtà è stato solo un fuoco di paglia.

Nell’ultimo consiglio comunale di lunedì scorso Renzo Di Trapani (nella foto a destra) ha rilanciato la proposta delle dimissioni in blocco: se la metà più uno dovesse farlo decadrebbe l’assise. Per questo motivo ha presentato un modulo da far firmare spontaneamente ai consiglieri in cui si manifesta la volontà delle dimissioni in blocco. Sino ad ora ad averlo firmato sono stati solo in due: oltre allo stesso proponente anche Emiliano Puleo.

Per il resto al momento dell’annuncio dell’iniziativa in consiglio c’è stata assoluta freddezza da parte dell’aula, motivo per cui appare improbabile che firmino almeno altri 10 consiglieri per arrivare al quorum della metà più uno. Per Renzo Di Trapani il tempo della reale incisività politico-amministrativa da parte del consiglio è giunto al capolinea:

“Per consentire la ripresa di un sano dibattito politico nella città, in vista delle prossime elezioni amministrative, – ha scritto Di Trapani – senza l’influenza dell’aspro perenne conflitto che si vive in seno all’attuale Consiglio Comunale, come annunciato nei giorni scorsi, ho sottoposto all’approvazione dei Consiglieri Comunali l’atto delle dimissioni contestuali, per  determinare la cessazione del Consiglio Comunale”.