Cronaca

Alcamo, due casi di epatite “A” in altrettante scuole. L’Asp e i pediatri: “Nessun allarme”

Due casi di eptatite “A” nelle scuole di Alcamo. Si tratta di due sorelle di 7 e 11 anni, la prima frequentante il plesso dell’elementare “Pirandello” e la seconda invece iscritta alla scuola media del plesso “Pietro Maria Rocca”. Immediatamente sono scattate le contromisure da parte dell’Asp di Trapani ma soltanto per i rispettivi compagni di classe delle due sorelline: per tutti gli altri alunni frequentanti le due scuole sia l’Asp che i pediatri di famiglia rassicurano che non vi sono rischi.

I due casi sono venuti alla ribalta proprio in questi giorni ed hanno riguardato per l’appunto due sorelle che evidentemente si sono passate fra loro il contagio. Al momento non sono stati segnalati contagi per i compagni delle due bimbe. In seguito alle segnalazioni del caso l’Asp ha informato i responsabili dei due plessi scolastici di quanto accaduto.

Secondo protocollo dovranno sottoporsi a vaccino soltanto i compagni delle due sorelline, mentre a totale discrezione delle famiglie si potrà fare altrettanto per tutti gli alunni frequentanti i due istituti. C’è da sottolineare che i medici della stessa Asp trapanese hanno evidenziato che non reputano necessario estendere la vaccinazione oltre le due classi che frequentano le alunne contagiate.

Comunque tutti gli alunni dei due istituti potranno contattare l’Asp in autonomia e chiedere di essere sottoposti alla vaccinazione antiepatite “A” rivolgendosi al centro vaccinazione di viale Europa ad Alcamo. Secondo a ricostruzione dei fatti le due sorelline avevano quasi contemporaneamente avvertito dei fastidi, soprattutto dei forti dolori all’altezza della bocca dello stomaco, oltre che affaticamento e la comparsa anche di febbre.

Sono stati gli accertamenti successivi a far emergere che le due sorelle avevano contratto questa forma di epatite che verosimilmente si saranno contagiate a vicenda venendo a contatto. L’epatite “A” è una malattia acuta del fegato causata dal virus Hav. Nella maggior parte dei casi la patologia è dovuta al mancato rispetto di norme igieniche, con conseguente contaminazione fecale di cibi ed acqua: tra i possibili agenti patogeni contenuti nelle feci c’è infatti anche il virus Hav, responsabile di questa epatite.

Le cause più comuni di trasmissione sono quindi scarsa igiene personale delle persone coinvolte nella preparazione di cibi e pasti, oppure aver mangiato pesce crudo o poco cotto proveniente da acque inquinate da scolo fognario, o ancora non aver lavato le mani dopo aver defecato venute poi a contatto con la bocca.

Il sintomo più frequente è l’astenia, cioè debolezza. Altri sintomi riferiti abitualmente sono: febbre, perdita di appetito, nausea, fatica, mal di testa, dolore muscolare, dolore addominale e ittero, cioè la comparsa di un colorito giallastro della cute e delle sclere oculari. In genere la comparsa della malattia avviene in un periodo di tempo compreso tra le 2 e le 7 settimane dopo il contagio e la sintomatologia di solito è lieve. I pediatri alcamesi hanno rassicurato le famiglie evidenziando di non essere necessario il vaccino se non si è venuti strettamente a contatto con i soggetti contagiati.