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Partinico, inizia il valzer delle mediazioni per evitare la chiusura della casa di riposo

Si tenta ancora di salvare in extremis dalla chiusura la casa di riposo a Partinico. Il commissario straordinario del Comune, Rosario Arena, ha già annunciato che per l’ultima volta porterà la delibera di esternalizzazione della gestione (dopo le tre precedenti bocciature, ndr) e se non dovesse passare in consiglio comunale questa volta chiuderà definitivamente la struttura.

I numeri però ancora oggi non sembrano esserci in consiglio per far passare l’atto e la politica sta provando a mediare. L’ultimo tentativo è quello del Partito Democratico che attraverso il consigliere comunale Renzo Di Trapani, tra coloro i quali hanno sempre bocciato l’ipotesi di una privatizzazione della casa di riposo, ha avanzato una serie di proposte per la futura gestione della struttura.

L’obiettivo è quello di trovare una mediazione che possa garantire il risparmio per le casse dell’ente, dichiarato in dissesto finanziario dall’ottobre del 2018, e la garanzia di un servizio di qualità controllato dal pubblico per gli anziani. Sino ad oggi il commissario non ha dato alcuna impressione di voler provare a trovare altre strade se non quelle dell’esternalizzazione o, in alternativa, della chiusura.

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE CON EL PROPOSTE DI RENZO DI TRAPANI

Oggetto: Proposte relative alla gestione della Casa di Riposo Comunale “Canonico A. Cataldo”.-

                Egregio Sig. Commissario Straordinario,

siamo tutti consapevoli che la questione della gestione della Casa di Riposo, che Lei si è ritrovata tra le tante criticità del nostro Comune, è arrivata al momento della decisione finale.

                Come certamente saprà, si sono consumate interminabili riunioni e ben tre votazioni del Consiglio Comunale, tutte con lo stesso esito, cioè la non approvazione della proposta cosiddetta di “esternalizzazione” della gestione (la riporto in virgolettato perché di fatto, da tanti anni, la gestione avviene tramite l’apporto di personale fornito da un soggetto terzo che incide pesantemente sul bilancio della struttura).

                Lo scrivente Consigliere Comunale ha sempre votato contro la proposta di “esternalizzazione” per le ragioni che sono contenute nei verbali delle sedute e che, in estrema sintesi, riguardano la mancata previsione, nella proposta sino ad ora formulata, di un adeguato servizio a tutela degli anziani ospitati e il rischio di esporre il nostro Comune a dei costi maggiori di quelli attuali.

Non entrando nel merito delle votazioni del Consiglio Comunale, l’aspetto più controverso della intera questione è stata la mancanza di un fattivo confronto tra il Consiglio e l’Amministrazione Comunale dell’allora Sindaco De Luca, confronto che, purtroppo, non si è avuto neanche con la Sua gestione commissariale.

Tuttavia, considerato che nell’ipotesi di bilancio riequilibrato approvato dal Consiglio Comunale, le risorse previste per i servizi della Casa di Riposo prevedono una gestione totalmente in house (senza apporto alcuno di personale esterno) impossibile da realizzare, visto che non è stato avviato o concluso il necessario percorso di riqualificazione del personale comunale, l’argomento continua ad essere al centro del dibattito politico, soprattutto per il Suo intendimento di procedere, ritengo Suo malgrado, alla chiusura della struttura, cosa che la nostra comunità non merita.

                Inoltre, gli incontri con i familiari degli anziani ospiti della Casa di Riposo, la disponibilità di un supporto offerto dall’Istituto di Istruzione Superiore “Danilo Dolci”, la impossibilità a dare un apporto da parte della Curia Arcivescovile di Monreale, il mancato recepimento, da parte dei preposti uffici comunali e dell’organo politico prima e commissariale oggi, delle indicazioni e dei suggerimenti forniti da diversi Consiglieri Comunali e, in ultimo, l’annunciata riproposizione della delibera di “esternalizzazione”, inducono tutti quanti ad una riflessione che è difficile da fare se le parti (Consiglio Comunale, Uffici e Commissario) non aprono un serio confronto sull’argomento.

                Per quanto sopra, Le sottopongo, qui di seguito, una serie di proposte migliorative dell’atto più volte presentato, incredibilmente in maniera identica, al Consiglio Comunale, con l’auspicio di una Sua condivisione al fine di arrivare alla predisposizione di una proposta che possa essere risolutiva e possa garantire, da un lato la permanenza degli anziani ospiti nella Casa di Riposo “Canonico A. Cataldo” e dall’altro il mantenimento di costi sostenibili per il nostro Comune.

  1. Prevedere la durata della concessione in anni uno, prorogabili una sola volta e per un ulteriore anno.
  2. Per l’affidamento in concessione della Casa di Riposo comunale “Canonico A. Cataldo” il Concessionario sarà tenuto a corrispondere al Comune un canone concessorio del 15% parametrato al fatturato della Casa di Riposo dell’anno precedente. Il canone di concessione sarà rideterminato, ogni anno, sui dati del fatturato conseguito nell’anno precedente. Per il primo anno il canone concessorio è stabilito in € 31.663,36 pari al 30% della voce “entrate” di € 334.000,00 riportato nell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato relativo all’anno 2019, decurtato del costo del personale comunale di € 228.455,47.
  3. Nel rendiconto annuale della gestione della Casa di Riposo, le spese sostenute dal concessionario per manutenzione ordinaria, adeguamento o miglioramento della struttura non potranno essere utilizzate come compensazione del canone concessorio annuo stabilito nella convenzione.
  4. Per il servizio offerto agli utenti, gli stessi o i loro familiari, dovranno corrispondere al concessionario una retta nella misura stabilita annualmente dall’Amministrazione Comunale, con apposita deliberazione della Giunta Comunale.
  5. La ditta concessionaria dovrà impegnarsi ad erogare direttamente e senza interruzione l’assistenza ai soggetti ospiti già presenti nella Casa di Riposo “Canonico A. Cataldo” alla data di sottoscrizione della convenzione ed a non trasferire i medesimi ospiti in altre strutture, senza il preventivo accordo del competente ufficio comunale ed il relativo assenso degli ospiti interessati o dei loro familiari. L’eventuale trasferimento in altre strutture, in caso di compartecipazione da parte del Comune, non potrà comportare ulteriore aggravio per l’Ente.
  6. In nessun caso il Comune può essere chiamato a rispondere di ulteriori utenze ammesse dalla ditta concessionaria per le quali occorre la compartecipazione del Comune, senza la formale autorizzazione del Comune stesso.
  7. E’ vietato il subappalto dei servizi. Il personale utilizzato per i servizi all’interno della Casa di Riposo dovrà essere tutto dipendente del concessionario.
  8. Il concessionario, previo assenso del Comune, potrà stipulare accordi con le associazioni di volontariato per implementare le attività da svolgere all’interno della Casa di Riposo.
  9. Il servizio mensa dovrà essere assicurato esclusivamente attraverso la preparazione di pasti nella cucina esistente all’interno della Casa di Riposo, per la gestione della quale potranno essere stipulati appositi accordi di collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore “Danilo Dolci” di Partinico.
  10. L’Amministrazione Comunale, di concerto con il Consiglio Comunale ed attraverso il proprio servizio sociale, promuoverà ogni tre mesi, incontri con la ditta concessionaria, i soggetti ospiti ed i loro familiari, allo scopo di verificare il rispetto del capitolato d’appalto, di individuare l’emergere di nuovi bisogni e le eventuali modifiche da apportare al servizio prestato.
  11. Al piano terra della Casa di Riposo una stanza rimarrà nella disponibilità del Comune, da utilizzare come ufficio per il personale del Comune incaricato di vigilare sulla regolare applicazione delle norme della convenzione e di interfacciarsi con l’utenza.
  12. La ditta concessionaria dovrà impegnarsi, nel caso in cui alla scadenza della concessione non siano state perfezionate o concluse le procedure di ritorno della gestione al Comune, a garantire la prosecuzione della gestione per un periodo pari al tempo necessario al perfezionamento o conclusione delle procedure in questione, alle condizioni della convenzione in atto.