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Partinico, sfiducia al presidente e costi del commissario: in consiglio è bagarre

Aggiornato a domani sera, venerdì 8 novembre, il consiglio comunale di Partinico con all’ordine del giorno la modifica al regolamento per l’introduzione della sfiducia al presidente dell’assise e per l’istituzione della commissione d’indagine sulle spese sostenute dal commissario straordinario Rosario Arena in sostituzione dell’organo di governo dimissionario.

A maggioranza dei presenti è stato deciso così, a margine di un dibattito serratissimo e a tratti anche ad altissima tensione, anche perchè ci si è resi conto della mancanza dei numeri per poter approvare i due punti all’ordine del giorno. Infatti per le modifiche regolamentari e per l’istituzione di commissioni d’indagine necessita la maggioranza assoluta, quindi almeno 13 voti favorevoli.

Al momento il raggiungimento di questi voti appare in bilico, diversi consiglieri appaiono indecisi sul da farsi. Una decina sino ad oggi quelli che invece sembrano certi rispetto all’intenzione ferma di votare favorevolmente. Partita politica che quindi sembra giocarsi sul filo del rasoio. Sono volate urla durante i lavori in particolare nel momento in cui è stato evidenziato che vi è il parere negativo degli uffici rispetto alla modifica regolamentare: secondo i funzionari l’iter corretto da seguire sarebbe quello di modificare prima lo statuto e solo successivamente il regolamento.

“Un parere negativo che è da bollare esclusivamente come politico – afferma il consigliere Toti Comito – perchè non c’è nessuna motivazione tecnica per cui non possa essere modificato il regolamento. Il consiglio ha la sua sovranità e tale modifica non va in contrasto con le norme nazionali”.

Tanto che si è deciso di andare avanti e di votare anche gli emendamenti presentati, questa volta approvati anche perchè necessitava solo la maggioranza dei presenti. In poche parole sono state stabilite le modalità della sfiducia al presidente del consiglio: dovrà essere firmata almeno da un terzo dei componenti, entro 10 giorni la seduta deve essere convocata e la decadenza dell’organo diventa esecutiva se raggiunge la maggioranza assoluta, quindi anche in questo caso i 13 voti favorevoli.

A lasciare i lavori anticipatamente il consigliere comunale Renzo Di Trapani il quale ha mostrato di non gradire politicamente tali prese di posizione: “Non sono disponibile – ha evidenziato il consigliere Di Trapani – a modifiche di regolamento finalizzate solo per la rimozione del presidente del consiglio, che lo ritengo un fatto personale di alcuni consiglieri, ma sono disponibile a rivedere l’intero statuto e il regolamento. Ritengo che la verifica dei rimborsi richiesti al commissario è un fatto amministrativo che spetta agli uffici comunali, non certo a noi consiglieri”.

“Abbiamo perso di vista i reali bisogni della città – ha aggiunto il consigliere Gianfranco lo Iacono -, non credo proprio che per la gente oggi sia importante sentire parlare dei discorsi che si sono oggi dibattuti in quest’aula. Ad esempio è di nuovo esplosa l’emergenza rifiuti, credo che semmai si debba parlare di questo”.