Costume

Partinico, crisi endemica del centro storico: svuotato e senza negozi, qui non è mai Natale

Da queste parti puoi accendere mille luci e posizionare decine di alberi ma nulla riesce a restituire un sorriso, un benché minimo barlume di festa. Stiamo parlando del depresso centro storico di Partinico dove oramai da anni sembrano essere calate le “tenebre”. Non solo in senso lato, ma l’oscurità reale è dettata dalle vetrine dei negozi oramai spente, o per meglio dire abbandonate.

Sì, perché tra corso dei Mille e via Francesco Crispi, strade principali del centro storico e un tempo luogo di passeggio e ritrovo, sono oramai svuotate di attività commerciali. Nell’ultimo decennio quasi 2 negozi su 3 hanno chiuso i battenti, non c’è mai stato alcun ricambio generazionale. I negozi che resistono appartengono oramai a pochi “temerari” esercenti.

Per il resto c’è l’assoluto “vuoto” di una città che si sta lentamente spegnendo, simbolicamente ma anche di fatto. La conferma ieri, domenica, giorno dell’Immacolata. Mentre a pochi chilometri, tra Balestrate, Trappeto, Terrasini, Alcamo e Castellammare del Golfo, si inauguravano alberi di Natale sfarzosi e si consumavano concerti e vari altri eventi attrattivi, specie per i più piccoli, il centro storico partinicese era svuotato, al buio e triste.

Una sensazione di impotenza, forse anche di apatia: neanche i negozianti ci credono più, tanto che tra via Crispi e corso dei Mille pochi negozi hanno alzato le saracinesche. Oramai neanche chi con le proprie attività ci campa la famiglia ci crede più. Ad essere scomparsi persino quei bellissimi addobbi realizzati qualche anno fa su iniziativa di decine di volontari capeggiati dal volitivo architetto Arturo Morzetta. Tante braccia erano state messe in moto e avevano donato colore e luce.

Già lo scorso anno di quegli addobbi ne furono posizionati ben pochi. Quest’anno ancora nessuna traccia e l’impressione è che non usciranno più dal deposito comunale. A compensare, ma si fa solo per dire, qualche abete che sarà installato grazie alla forestale e ai volontari dell’organizzazione europea vigili del fuoco-volontari di protezione civile. L’impressione però è che il grigiore, anche e soprattutto mentale, difficilmente potrà essere scrostato.