Cronaca

Partinico, processo Maniaci per estorsione e diffamazione. Parlano brigadiere e collaboratore dell’emittente

Altra udienza del processo a carico di Pino Maniaci, il factotum dell’emittente televisiva Telejato di Partinico che deve rispondere delle accuse di estorsione e diffamazione in seguito all’operazione “Kelevra”. Ad essere chiamato per prima a testimoniare Nicola Liberti, brigadiere del nucleo radiomobile dei carabinieri di Partinico che prestava servizio di vigilanza a Maniaci nel periodo in cui gli venne data la scorta perchè vittima di presunte intimidazioni.

Come ha ammesso lo stesso Liberti il suo era diventato uno stretto rapporto con Maniaci, molto confidenziale. Tante da aver subito un procedimento disciplinare, conclusosi con un richiamo, perchè durante le indagini a carico di Maniaci sono state intercettate telefonate tra i due ed il militare è stato scoperto a passare informazioni su alcuni servizi sviluppati dall’Arma. Interrogato sul giornalista, Liberti ha detto: “Nei suoi riguardi non ho mai notato nulla di strano, mai visto prendere soldi di nascosto o sotto forma di mazzette altrimenti avrei subito informato i miei superiori”.

E’ stata anche ricostruita la vicenda relativa all’uccisione dei due cani che erano custoditi in un’area vicino l’emittente. Dalle intercettazioni si scoprì che Maniaci, consapevole che quel gesto fu ordito dal marito della donna con cui lo stesso factotum dell’emittente aveva allacciato un rapporto extraconiugale, avrebbe invece ricondotto artatamente il gesto ad un’intimidazione mafiosa nei suoi confronti con l’obiettivo di rilanciare ulteriormente la sua immagine di giornalista antimafia.

A salire poi sul banco dei testi Salvo Vitale, da anni collaboratore giornalistico di Telejato. Si di lui si sono concentrate domande sull’attività giornalistica con l’obiettivo, da parte della difesa, di evidenziare il tipo di attività giornalistica che si porta avanti nell’emittente. Il tutto in relazione all’accusa di presunte estorsioni a danni di ex amministratori di Borgetto e Partinico a cui venivano richiesti soldi e favori in cambio di una linea più morbida:

“L’emittente – ha precisato Vitale – ha sempre fatto una coerente denuncia e controinformazione. Sugli amministratori locali non ho mai avuto l’impressione di morbidezza, e se avessi avuto sospetti non avrei potuto stare in quella televisione che ha  sempre perseguito una linea coerente”. La prossima udienza, con altri testi chiamati sempre dalla difesa, è stata fissata al 28 gennaio.