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Partinico, ennesima proroga per la casa di riposo: presto l’esame d’aula per la “sopravvivenza”

Ennesima proroga per la gestione della casa di riposo “Canonico Cataldo” di proprietà del Comune di Partinico. In ragione della scadenza al 31 dicembre dell’assegnazione delle 11 unità di personale esterno in servizio all’interno della struttura, gli uffici dei Servizi sociali del municipio hanno proceduto ad una nuova assegnazione dell’appalto per il solo mese di gennaio.

Ad aggiudicarsi la gara per circa 26 mila euro la cooperativa sociale “Dolce vita” di Partinico che quindi per i prossimi 30 giorni garantirà la prosecuzione gestionale del servizio in attesa di conoscere il suo futuro. E’ ancora infatti in bilico la sopravvivenza della casa di riposo dopo le tre bocciature consecutive da parte del consiglio comunale dell’esternalizzazione della gestione, strada su cui continuano ad insistere i vertici del governo della città che sostengono l’insostenibilità delle spese pari a circa mezzo milione di euro in considerazione dello stato di dissesto finanziario dell’ente.

Dopo che nell’ottobre scorso si è in extremis sventata la chiusura, già stabilita dal commissario straordinario del Comune Rosario Arena e rientrata dopo le rimostranze dei parenti degli anziani ricoverati, ora si attende il quarto e probabilmente ultimo esame d’aula. Arena da questo punto di vista ha già dato il suo ultimatum, sostenendo che in caso di nuova bocciatura della prossima delibera procederà alla chiusura e al trasferimento degli anziani suo malgrado.

Pare però che l’intesa sia vicina: in queste settimane si è costituito un comitato ristretto di consiglieri che ha ricucito i rapporti ed ha mediato riuscendo a trovare un’intesa con la maggioranza degli esponenti dell’assise. La nuova delibera di esternalizzazione è stata già abbozzata e prevede alcune modifiche rispetto ai precedenti testi, a cominciare dalla riduzione ad un solo anno della gestione dei privati e una forte presenza di controllo del Comune nei confronti del soggetto che subentrerà.

Anche i consiglieri più intransigenti sono apparsi disposti a fare un passo indietro rispetto alla loro posizione di evitare in ogni modo l’esternalizzazione. L’eventuale chiusura significherebbe non solo il trasferimento degli anziani ma anche la perdita del posto di lavoro per le 11 unità della cooperativa in servizio, oramai da anni sempre in servizio e quindi divenuti una sorta di “precari storici”.

Non è comunque escluso che ci possa essere un’ulteriore proroga dal momento che i tempi appaiono stretti per chiudere tutto entro gennaio. La bozza di delibera al momento è al vaglio del Collegio dei revisori che dopo il loro “via libera” dovrà passare dal commissario straordinario, il quale a sua volta dovrà approvare la relativa delibera con i poteri di giunta.

Ultimo passaggio poi in consiglio per l’eventuale ratifica, quindi si dovranno avviare le operazioni di gara. Essendoci stata un’intesa di massima questa volta non dovrebbero esserci problemi nell’esito positivo dell’atto in aula, anche se in politica non si può davvero dare nulla per scontato