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Trappeto, calze “fasciste” ai bambini: anche gli ambientalisti insorgono, dal Comune niente scuse

La distribuzione a Trappeto di calze nere con inciso il nome di Forza Nuova continua a far discutere oramai ampiamente al di fuori dei confini locali. L’ultima presa di posizione è di Legambiente Sicilia che critica l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, presente all’evento con il sindaco Santo Cosentino e la sua vice Rosa Orlando.

“Quella delle calze nere della Befana inneggianti ad una formazione politica che si contrappone dichiaratamente ai valori assoluti su cui si fonda la nostra Carta costituzionale – si legge nella nota di Legambiente Sicilia  – rappresenta già di per sé iniziativa da condannare per il palese richiamo alla Befana fascista di mussoliniana memoria. E proprio per tale manifesta ragione va altrettanto pesantemente stigmatizzato l’imprimatur che sindaco e vice-sindaco di Trappeto con la loro presenza e partecipazione hanno voluto dare all’iniziativa, ammantandola di “spirito civico”. La deprecabile scelta del sindaco Santo Cosentino e della sua vice Rosa Orlando impone da parte di entrambi le scuse pubbliche sia nei confronti della comunità trappetese che verso la stessa istituzione che ambedue sono stati chiamati democraticamente a rappresentare onorando innanzitutto i fermi principi democratici che la informano. Legambiente Sicilia è pronta e disponibile a sostenere ogni iniziativa che a Trappeto, come in ogni altra parte della Sicilia, si ritenga di intraprendere per ribadire il “no” più convinto ad ogni rigurgito fascistoide!”

Dal palazzo di città trappe tese continua il silenzio assordante dell’amministrazione che ancora una volta continua a ribadire la validità e bontà” dell’iniziativa, ritenuta positiva per il territorio al di là del colore politico. Evidentemente i richiami all’ideologia fascista, e per di più coinvolgendo dei bambini dando loro degli oggetti con chiari riferimenti politici, non sono ritenuti una “macchia” dai massimi rappresentanti istituzionali del paese marinaro.

Non convince nemmeno la dichiarazione della vicesindaca Rosa Orlando, data ieri alla nostra testata, la quale aveva sostenuto di non essersi nemmeno accorta del colore della calze e comunque ritenendolo un elemento indifferente:

“Chi se la beve che sindaco e vicesindaca erano inconsapevoli? – attacca il consigliere comunale Salvo Randazzo -. E alla vista delle calze con i simboli del partito estremista in questione come mai i due rappresentanti delle istituzioni non sono andati via? La vicesindaca addirittura non ha fatto caso al colore delle calze, dopo essersi fatta foto anche accanto a cimeli e simboli dentro la sede. Ho difficoltà a definire questi rappresentati che amministrano e che quindi non governano… (sprovveduti?). Comunque il ‘timido tentativo’ di prendere le distanze dagli atteggiamenti e dai comportamenti di Sindaco e Vicesindaca sui fatti accaduti è chiaro da parte del Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Orlando e colgo positivamente la presa di distanza molto più evidente rispetto alla locale sezione di Forza Nuova”.