Lavori pubblici

Partinico, ripescati fondi Cipe: salvi 17 mln per rifare le condotte della diga Jato

Diventa realtà il maxi investimento su buona parte delle condotte della diga Jato che distribuiscono l’acqua per l’agricoltura del comprensorio partinicese. In gazzetta ufficiale è stata sancita la riprogrammazione dei fondi Cipe che destinano ben 17 milioni di euro per le reti dell’invaso Poma di Partinico. Soldi che rientrano nell’ambito di un investimento complessivo da 40 milioni che per l’appunto è stato ripreso, perchè rischiava di andare perso, e nuovamente valutato con una diversa distribuzione dei fondi.

Il finanziamento iniziale riguardava le risorse stanziate per il progetto inerente a «Utilizzazione integrale delle acque invasate nel serbatoio Garcia sul fiume Belice sinistro – Derivazione dal fiume Belice destro e affluenti con immissione nel serbatoio di Garcia». Di questi per l’appunto ben 17 milioni sono stati appostati per il progetto di ammodernamento delle reti di distribuzione del comprensorio Jato, nello specifico per il I lotto sollevato.

Un grande tratto di condotte che da oltre due anno non è più utilizzato perchè eccessivamente obsoleto. Stiamo parlando di un territorio di circa 1,3 ettari che si estende dal potabilizzatore Cicala di Partinico sino ad arrivare a ridosso della costa tra Trappeto e Balestrate, passando per le contrade Margi e Garofalo. In quest’area si era arrivati a perdite per oltre il 70 per cento e dai qui è arrivata la decisione del Consorzio di Bonifica Palermo 2, ente gestore degli impianti della diga per uso irriguo, di interrompere del tutto l’erogazione.

L’iter di riprogrammazione è stato seguito da vicino dal senatore partinicese del Movimento 5 Stelle Franco Mollame, componente a Palazzo Madama della commissione Agricoltura. Personalmente si è recato proprio al genio civile dove il progetto rischiava ancora di arenarsi. Prima è stato concluso l’iter sul nulla osta idraulico, quindi il Provveditorato Opere pubbliche per la Sicilia aveva chiesto anche quello ‘sismico’. A sua volta il genio civile aveva espresso perplessità sulla competenza specifica e in seguito lo stesso Provveditorato ha ritenuto sufficiente la dichiarazione del responsabile unico del procedimento.

Insomma, scoglio superato e riprogrammazione dei fondi ottenuta. “Un lavoro di più di un anno fra ministero delle Politiche agricole, Uffici del Provveditorato opere pubbliche, Genio Civile e Consorzio di Bonifica – afferma soddisfatto Mollame -. Un grazie a quanti hanno collaborato, l’agricoltura della piana Partinicese rinasce”. Il completamento di questo iter permette di potere utilizzare soldi ottenuti dal governo regionale attraverso l’Unione Europea per realizzare un primo stralcio dell’opera, essendo molto ampia la rete di distribuzione.

Soltanto i tratti di tubature in cemento amianto che si dovranno andare a sostituire sono all’incirca 650 chilometri. Più in generale comunque tutte le condotte sono fatiscenti e questo perché furono realizzate tra il 1970 e il 1973, quindi siamo in presenza di una infrastruttura che sta quasi raggiungendo il mezzo secolo di vita e proprio per questo assolutamente vetusta, tanto che è stato stimato che in 7 mila ettari irrigati l’acqua per rotture dovute alla rete non arriva a circa il 50 per cento del territorio da irrigare. Da tempo si parla di massicci investimenti e sono in itinere altri possibili finanziamenti ma ancora si è nelle fasi iniziali.