Cronaca

Carini, maxi evasione e prodotti pericolosi: doppia operazione della guardia di finanza

Doppia operazione della finanza a Carini: scoperta una ditta di trasporti che evadeva le tasse e occupava lavoratori in nero, in un altro blitz sequestrati prodotti ritenuti pericolosi. Nel caso della ditta di autotrasporto, che lavora in via esclusiva per una nota catena di vendita di elettrodomestici e prodotti di elettronica, è stata rilevata la sistematica sottrazione di materia imponibile e l’utilizzo di manodopera in nero ed irregolare.

In particolare, l’impresa, il cui titolare era V.C., ad ogni consegna delle merci ai vari clienti avrebbe dovuto emettere una ricevuta fiscale; tuttavia nella quasi totalità dei casi ciò non avveniva, consentendo all’imprenditore di occultare ricavi, nel corso degli ultimi quattro anni, per più di 1 milione di euro con il conseguente mancato pagamento delle relative imposte per circa 700 mila euro tra irpef, iva e irap. Inoltre, al fine di controllare il rispetto della normativa sul lavoro, i militari hanno proceduto ad acquisire informazioni da parte di tutti i lavoratori in forza all’impresa.

È stata operata la corrispondenza tra le dichiarazioni assunte e il Libro Unico del Lavoro. Tale procedura ha evidenziato l’impiego di 4 dipendenti in “nero” senza alcuna formalizzazione del rapporto lavorativo nonché l’utilizzo di 45 dipendenti in modo irregolare, poiché assunti con contratto part-time orizzontale ma, di fatto, impiegati in modalità full time. In particolare, questi ultimi effettuavano settimanalmente 70 ore di lavoro, 50 ore in più rispetto alle 20 ore settimanali previste nei loro contratti.

Ed ancora, l’attività ispettiva, eseguita anche tramite la disamina di una nutrita documentazione extra-contabile e corroborata da mirate interrogazioni alle banche dati in uso alle fiamme gialle, ha evidenziato una consolidata prassi aziendale, consistente in una vera e propria interposizione fittizia di altri due soggetti economici, operanti nello stesso settore merceologico, i quali procedevano all’assunzione formale di diversi lavoratori che, tuttavia, continuavano ad operare sotto la direzione ed il controllo del titolare dell’impresa verificata.

Da questa analisi è emerso un indebito ricorso all’istituto del “distacco”, privo nel caso di specie dei necessari requisiti di genuinità, in quanto tale prassi è stata posta in essere senza la formalizzazione scritta del contratto, che costituisce requisito essenziale, ed in assenza di concrete necessità aziendali, ciò al solo scopo di procrastinare indeterminatamente gli scatti di anzianità dei lavoratori dipendenti, con evidente indebito risparmio economico per la ditta. Tale condotta ha interessato 27 dipendenti i quali sono stati illecitamente distaccati presso altre aziende. Le sanzioni amministrative in materia di lavoro ammontano a circa 60 mila euro.

Nell’altra operazione le fiamme gialle sempre a carini hanno individuato un esercizio commerciale, riconducibile a un soggetto di etnia cinese, in cui erano posti in vendita prodotti di varia tipologia e provenienza privi dei requisiti di conformità alle normative europee e nazionali.

Il controllo ha permesso di individuare circa un migliaio di prodotti per la casa tra cui lampadine, luci natalizie, accessori per la persona privi dei contenuti minimi di informazioni all’utente, pericolosi per la salute dei consumatori in quanto senza alcuna etichetta che recasse l’indicazione della loro composizione, non conformi agli standard di sicurezza della legislazione europea nonché senza l’indicazione dell’importatore e della lingua italiana e recanti il logo “China Export” invece del marchio “CE”, così da trarre in inganno l’ignaro avventore.

Il sequestro della merce ha anche comportato, a carico della ditta, sanzioni di tipo amministrativo per oltre 6 mila euro. L’attività svolta dai militari delle Fiamme Gialle pone in evidenza non solo un’illecita condotta particolarmente insidiosa per i consumatori tratti in inganno sulla reale qualità e conformità della merce acquistata, ma anche, accanto ai rischi per la salute per le persone, il pregiudizio che il mercato legale subisce per effetto di fenomeni di questo tipo, che, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, fanno venir meno la sana e leale concorrenza del libero mercato.