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L’omicidio a Terrasini di domenica notte di Paolo La Rosa ha permesso agli inquirenti di chiudere il cerchio su un secondo sospettato per un altro accoltellamento avvenuto nella vicina Cinisi diversi mesi fa. Il secondo fermo è quello di Filippo Mulè (nella foto a destra), 19 anni di Cinisi, cugino di Alberto Mulè (a sinistra), 20 anni, anche lui arrestato ieri notte per l’efferato omicidio di La Rosa.
In realtà su Filippo già i carabinieri della Compagnia di Partinico da tempo avevano messo gli occhi addosso perchè sospettato di aver quasi ucciso un coetaneo lo scorso settembre davanti ad un locale notturno lungo la spiaggia Magaggiari di Cinisi. In fin di vita un giovane di Borgetto, che alla fine è riuscito a scampare alla morte dopo aver ricevuto dei terribili fendenti al culmine di un’accesa discussione.
Le indagini su di lui hanno subito un’accelerazione proprio in seguito all’omicidio avvenuto due notti fa a Terrasini. Infatti Filippo Mulè era fuggito con il cugino Alberto dopo l’accoltellamento mortale nei confronti di Paolo La Rosa. Entrambi sono stati ritrovati nascosti nelle campagna di Camporeale, scovati dai carabinieri a seguito di attività di indagine ed appostamento durate ben 12 ore.
Come sottolineato in conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Palermo questa mattina, Filippo Mulè non è al momento indagato per l’omicidio avvenuto a Terrasini ma solo per il tentato omicidio di 5 mesi fa a Cinisi. Gli inquirenti hanno anche chiarito i contorni della morte di La Rosa.
Cerchio chiuso immediatamente attorno ad Alberto Mulè grazie ad un certosino lavoro d’indagine basato su investigazioni tradizionali, sul supporto di fonti e testimonianze, e alla visione delle telecamere di videosorveglianza della zona. Decisivo anche un messaggio, circolato su whatsapp, di un testimone che ha raccontato a qualcuno quanto era accaduto. Messaggio poi diventato virale e finito anche nelle mani degli investigatori.
