Cronaca

Alcamo, sferra coltellata per 10 euro e lo colpisce di striscio: identificato e denunciato

Identificato l’uomo che la notte tra sabato e domenica scorsi ha tentato di accoltellare un proprio conoscente per motivi che ancora devono essere del tutto chiariti. I carabinieri hanno chiuso il cerchio in pochissimi giorni grazie anche alla precisa descrizione dell’aggressore fornita dalla vittima che è riuscito a scampare ad una coltellata che poteva essergli fatale, venendo alla fine ferito soltanto di striscio.

C.E., tunisino di 50 anni, disoccupato e senza fissa dimora, è stato denunciato con le accuse di lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi. Storia che comunque è ancora tutta da decifrare e da ricostruire con esattezza anche perché gli inquirenti non si sono mostrati subito convinti rispetto al racconto della vittima, un alcamese di 36 anni con precedenti. Quest’ultimo ha raccontato che l’aggressione è avvenuta in via Fortuna, nelle adiacenze di piazza della Repubblica dove in quel momento erano in corso i festeggiamenti per il carnevale.

Ai militari dell’Arma il 36enne ha riferito che ad un certo punto l’amico tunisino, con cui in quel momento stava passando insieme la serata, gli avrebbe chiesto insistentemente 10 euro. Al suo diniego sarebbe partita la reazione violenta e anche abbastanza spropositata. Il nordafricano avrebbe estratto il coltello tentando di colpire l’alcamese che ha in parte schivato il fendente venendo ferito sotto la mandibola solo di striscio.

Sul posto un’ambulanza del 118 che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale cittadino. I sanitari gli hanno riscontrato una ferita superficiale che gli è stata medicata con tre punti di sutura. E’ stato dimesso con un referto che parla di “ferita in regione sottomandibolare di sinistra” con una prognosi di 7 giorni. Le indagini, partite per l’appunto dopo la denuncia, hanno permesso di dare subito un volto all’aggressore grazie non solo alla descrizione della vittima ma anche dopo aver esaminato le molteplici immagini estrapolate da circuiti di videosorveglianza pubblici e privati sparsi per le vie della città.

In questo modo è stato possibile riscontrare non solo la dinamica dei fatti ed il luogo in cui si è sviluppata, ma anche gli spostamenti del tunisino. Un lavoro certosino che ha permesso ai carabinieri di chiudere il cerchio almeno nei suoi contorni più sostanziali. Sull’ipotetico reale movente ancora si sta lavorando.