Cronaca

Balestrate, immobili confiscati all’usuraio Francesco Abbate “il monaco”

Figurano anche alcuni immobili di Balestrate tra i beni confiscati dalla guardia di finanza a Francesco Abbate detto “il monaco”, 66 anni, palermitano e considerato un usuraio. I sigilli sono scattati da parte della guardia di finanza in seguito al provvedimento emesso dalle misure di prevenzione del tribunale di Palermo.

Abbate aveva investito il denaro “sporco”, come ritiengono gli inquirenti, proprio nell’acquisto di ben 42 immobili, tra cui alcuni acquistati a Balestrate. Il 66enne è un usuraio pluripregiudicato. È stato condannato una prima volta nel 1997 per due ipotesi di usura nel 1991 e nel 1992, e una seconda volta nel 2018, a seguito di pronunciamento della Corte di Appello (sentenza irrevocabile a far data dall’ottobre 2019), alla pena di anni 7 di reclusione, per i reati di usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, oltre che trasferimento fraudolento di valori.

Tale ultima condanna deriva dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo e condotte dagli specialisti delle Fiamme Gialle palermitane, all’esito delle quali Abbate venen arrestato nel marzo del 2013 con conseguente sequestro di beni e disponibilità finanziarie. Nel corso delle investigazioni era stato ricostruito il giro d’affari di Abbate, che aveva erogato prestiti ad almeno 30 vittime, le quali avevano poi riferito agli investigatori della Guardia di Finanza che la consegna del denaro avveniva parte in contanti e parte in assegni, con scadenze prefissate e tassi di interesse imposti che variavano dal 25% ad oltre il 250% annuo.

Successivamente alle indagini penali, il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo Pef venne delegato dall’Autorità giudiziaria palermitana all’esecuzione di indagini economico-patrimoniali in materia di misure di prevenzione all’esito delle quali, in accoglimento della proposta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione disponeva nel giugno 2013 il sequestro di beni mobili, immobili, gioielli e disponibilità finanziarie riconducibili direttamente o indirettamente al proposto. A conclusione del procedimento di prevenzione, il Tribunale di Palermo ha ora emesso il provvedimento con cui si dispone la confisca nei confronti di Abbate.