Sanita'

Partinico, ambulatorio pediatrico solo diurno: 11 sindaci in rivolta scrivono a Regione e Asp

Insufficiente il servizio diurno pediatrico in via di istituzione a Partinico. Undici sindaci del palermitano e del trapanese (Trappeto, Giardinello, Balestrate, Montelepre, Borgetto, San Giuseppe Jato, Camporeale, Terrasini, Castellammare del Golfo, Alcamo e Cinisi) tornano alla carica e in una nota chiedono che ci sia un ambulatorio attivo 24 ore su 24. Questa fetta di territorio a cavallo tra le due province di Trapani e Palermo faceva riferimento all’ospedale di Partinico per le emergenze pediatriche, potendo contare su un reparto attivo 24 ore su 24.

Ora però con la riconversione totale temporanea del nosocomio partinicese dedicato adesso solo alla trattazione di casi di pazienti affetti da coronavirus, che ha previsto anche la soppressione del reparto di pediatria attivo 24 ore su 24, di fatto viene a mancare una struttura per le emergenze pediatriche nelle ore notturne. L’Asp palermitana ha annunciato l’apertura imminente di un ambulatorio pediatrico solo dalle 8 alle 20 a Partinico, in sostituzione per l’appunto del reparto soppresso all’ospedale cittadino, provvedimento ritenuto però non bastevole:

“Chiediamo l’istituzione di un servizio di consulenza pediatrica attivo 24 ore al giorno presso il pronto soccorso dell’ospedale ‘S. Vito e Santo Spirito’ di Alcamo – scrivono gli 11 sindaci – per continuare ad assicurare un adeguato e tempestivo intervento nelle emergenze pediatriche, avendo avuto notizia che l’Asp Palermo, dopo nostro sollecito, ha istituito un servizio diurno di consulenza pediatrica presso strutture sanitarie di Partinico”.

Gli amministratori hanno quindi inviato una seconda nota al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, nonché al sindaco di Palermo Leoluca Orlando ed ai dirigenti dell’Asp, nella quale sollecitano l’attivazione urgente del servizio di consulenza pediatrica presso il pronto soccorso dell’ospedale “S. Vito e Santo Spirito” di Alcamo. Con una nota del 19 marzo, infatti, i sindaci avevano sottolineato che «essendo chiuso il pronto soccorso di Partinico, non è presente in tutto il circondario a ovest di Palermo neanche una unità operativa in grado di offrire consulenze pediatriche di emergenza» ed avevano chiesto «con estrema urgenza di ampliare la collaborazione con l’ospedale di Alcamo, potenziando l’offerta assistenziale del suo pronto soccorso anche con una presenza pediatrica che possa con un servizio attivo h24 continuare ad assicurare nel territorio un adeguato e tempestivo intervento nelle emergenze pediatriche».

L’Asp di Palermo, però, ha istituito «un servizio diurno di consulenza pediatrica presso strutture sanitarie di Partinico» ed i sindaci hanno espresso la loro contrarietà per la soluzione dell’Asp, ritenuta «insoddisfacente e non bastevole a garantire un livello di assistenza accettabile per i piccoli pazienti pediatrici. Riteniamo che il semplice svolgimento diurno di una consulenza pediatrica non possa garantire alcuna risposta a situazioni di urgenza o emergenza pediatrica – scrivono i sindaci di Trappeto, Santo Cosentino, di Giardinello Antonio De Luca, di Balestrate Vito Rizzo, di Montelepre Maria Rita Crisci, di Borgetto Luigi Garofalo, di San Giuseppe Jato Rosario Agostaro, di Camporeale Luigi Cino, di Terrasini Giosuè Maniaci, di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo, di Alcamo Domenico Surdi, e di Cinisi Gianni Palazzolo – visto che i pazienti che si trovano in tali situazioni si recano, di norma, presso l’ospedale di Alcamo».

Nella missiva inviata al governo regionale ed ai dirigenti sanitari dell’Asp di Trapani e Palermo i sindaci affermano che «la risposta adeguata sarebbe, come già da noi richiesto e decisamente ribadito nella presente nota, l’istituzione di un servizio h24 di consulenza pediatrica presso il pronto soccorso dell’ospedale “S. Vito e Santo Spirito” di Alcamo. Ribadiamo decisamente come non si debba correre il rischio di sminuire la sicurezza e la qualità dell’assistenza per categorie di utenti potenzialmente più fragili -concludono gli undici sindaci- come quella dei piccoli pazienti pediatrici».