Cronaca

Partinico, straniero non iscritto all’Anagrafe: il tribunale “spazza” il decreto Salvini

Un richiedente asilo vince la sua “battaglia legale” e diventa cittadino di Partinico. Il tribunale di Palermo ha infatti accolto in toto il suo ricorso ordinando al Comune di iscriverlo all’anagrafe, riconoscendo quindi la sua residenza in città. Un diritto che gli era stato negato sulla base del “Decreto Salvini”, introdotto nel 2018, che stabiliva che chi aveva ottenuto il permesso di soggiorno grazie allo status di richiedente  asilo non avesse diritto all’automatica iscrizione all’anagrafe.

Il giudice invece ha stabilito che questa norma, applicata in tal modo, andrebbe a discriminare gli stranieri. A dare notizia della sentenza la “Casa del mutuo soccorso” che opera a Partinico e che ha assistito legalmente l’extracomunitario, il quale si era visto respingere l’istanza dal Comune motivando il diniego con l’intervenuta normativa emanata nel 2018 proprio dall’allora ministro Matteo Salvini e sostenendo di dover attenersi alle circolari ministeriali.

Il tribunale di Palermo, accogliendo integralmente il ricorso, ha stabilito che la disposizione così come modificata dal Decreto Salvini non impedisce l’iscrizione anagrafica del richiedente asilo per più ragioni: in primo luogo perchè “si discriminerebbero gli stranieri”, per i quali invece ai sensi di un decreto legislativo del 1998 “le iscrizioni e variazioni anagrafiche sono effettuate alle stesse condizioni dei cittadini italiani”; in secondo luogo nella sentenza si stabilisce che la norma introdotta dall’allora ministro leghista abbia abrogato di fatto il regime semplificato prima vigente per i richiedenti asilo con cui si prevedeva l’obbligo del responsabile del centro di accoglienza di comunicare all’anagrafe le variazioni anagrafiche e che, conseguentemente, valgano per i richiedenti asilo le stesse modalità di iscrizione per i cittadini italiani.

“In questo modo – affermano i responsabili della ‘Casa del mutuo soccorso’ – il tribunale opta per una lettura costituzionalemente orientata delle modifiche normative introdotte con i cosiddetti ‘Decreti sicurezza’, precisando che una interpretazione e applicazione diversa delle norme in questione sarebbe gravemente lesiva dei diritti dei soggetti coinvolti, oltre che discriminatoria e in contrasto con le norme costituzionali e norme sovranazionali”.

Per il giovane straniero che era approdato a Partinico il diniego all’anagrafe del Comune gli è costato una serie infinita di disagi: non ha potuto avere il rilascio della carta di identità in primis, documento con il quale si possono ottenere ad esempio l’iscrizione scolastica, la scelta del medico curante, l’apertura di un conto corrente postale o ancora l’erogazione di sussidi e di buoni spesa.

“Non abbiamo mai smesso di ritenere illegittima la norma del Decreto Salvini che impediva l’iscrizione e il tribunale ci conferma, con questa importante decisione, che anche questa norma della legislazione securitaria è illegittima, oltre che palesemente incostituzionale – aggiunge la ‘Casa del mutuo soccorso’ -. Ne eravamo consapevoli e anche per questo ci siamo presi carico di chi ci ha chiesto consulenza e aiuto, abbiamo provato a parlare con gli addetti agli uffici, ma siamo dovuti ricorrere al tribunale. Ci auguriamo che il Comune di Partinico dia esecuzione all’ordine impartito dal tribunale e che voglia adeguarsi anche per i casi futuri, evitando così il dispendioso ricorso alla giustizia”.